Ragazzi morti a Terni, l’uomo fermato ammette: “Ho dato loro metadone per 15 euro”

di Redazione

E’ stata mezza boccetta di metadone con acqua a uccidere i due ragazzi di Terni, Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi, trovati morti in casa: il 41enne Aldo Maria Romboli, fermato dagli investigatori, ha infatti ammesso di aver ceduto loro la sostanza per 15 euro. L’uomo, ascoltato in carcere durante l’udienza di convalida, ha quindi spiegato che i due ragazzini hanno assunto insieme il metadone in un parco vicino a casa di uno dei due.

In base a quanto sta emergendo dalle indagini e a quanto confermato dallo stesso Romboli, non sarebbe stata la prima volta che l’uomo cedeva metadone ai ragazzi poi morti nel sonno nelle loro case. L’interrogatorio davanti al gip è durato circa un’ora. La procura di Terni ha chiesto la convalida del fermo mentre il difensore di Romboli, l’avvocato Massimo Carignani, non ha avanzato alcuna istanza. Il suo assistito – ha riferito il legale – è “distrutto”.

Intanto, il sindaco di Terni, Leonardo Latini, “interpretando il comune sentimento di dolore della cittadinanza” ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali dei due giovani. Sarà anche osservato un minuto di raccoglimento negli uffici comunali; il primo cittadino ha invitato ad estenderlo a tutte le attività cittadine. “Il lutto, oltre ad esprimere la vicinanza della comunità locale alle famiglie colpite da una tragedia così grande – ha sottolineato Latini – spero serva a tutti a comprendere la gravità di queste morti assurde, a capire che ognuno di noi condivide una parte di responsabilità non solo per la tragedia accaduta, ma soprattutto rispetto a quel che si può fare per cambiare la situazione che ha contribuito a causarla”.

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