Camorra, 59 arresti e sequestri per 80 milioni a Sant’Antimo: coinvolti i fratelli Cesaro

di Redazione

Operazione “Antemio” dei carabinieri del Ros che hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale procura Distrettuale antimafia, a carico di 59 indagati accusati di numerosi reati tra i quali associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione e turbata liberta’ degli incanti.

Colpiti i clan “Puca”, “Verde” e “Ranucci” attivi a Sant’Antimo (Napoli) e nei comuni limitrofi e scoperta “una fitta rete di cointeressenze sia in ambito politico sia imprenditoriale”. Sequestrati beni per 80 milioni di euro, tra cui la società “Il Molino”, centro commerciale situato lungo l’Appia, al confine tra Sant’Antimo, Giugliano e Melito.

Coinvolti i fratelli del senatore Luigi Cesaro (in carcere Antimo, patron del centro Igea, domiciliari per Aniello e Raffaele, già coinvolti in un’altra inchiesta antimafia sul Pip di Marano) con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristico. Per il parlamentare Luigi Cesaro sarebbe stata chiesta l’autorizzazione a procedere al Senato. Anche il parlamentare Luigi Cesaro, più volte indagato in diverse inchieste, nelle ultime settimane era stato colpito da un nuovo ciclone giudiziario. La Procura di Torre Annunziata aveva inviato in Parlamento una richiesta di arresto nell’ambito dell’indagine su ipotesi di corruzione collegate alla riqualificazione in area residenziale e di housing sociale dell’ex area Cirio di Castellammare di Stabia.

Nel blitz di stamani sono finiti agli arresti anche il boss Pasquale Puca, detto “‘o minorenne”, coinvolto insieme ai figli Lorenzo, Luigi e Teresa e al genero Angelo Guarino; Vincenzo Di Marino, maresciallo dei carabinieri; Francesco Di Lorenzo, ex presidente del Consiglio Comunale; l’imprenditore edile Francesco Di Spirito e Claudio Valentino, responsabile dei lavori pubblici, di Casagiove.

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