Aversa, il mostra Covid porta via il preside Luigi Atronne: una vita spesa per la scuola

di Redazione

Luigi Atronne amava sempre definirsi preside, in controtendenza con le recenti innovative nomenclature normative. 82 anni, dirigente scolastico della vecchia generazione, è deceduto il 13 aprile scorso, vittima del mostro Covid -19. Una persona di alto spessore culturale, amata e stimata da tutti, anche da coloro che avevano avuto la fortuna di incontrarlo solo una volta nella vita.

Aveva speso la sua vita nella scuola, prima come docente, anche nei ruoli di sostegno, poi come dirigente, portando in questo nuovo ruolo tutta la sua esperienza costruita dalla base ed era rimasto al suo posto come un capitano sulla sua nave fino all’età di 70 anni. Era attento agli alunni, sapeva stimolare i docenti alla ricerca di percorsi idonei a valorizzare sempre le capacità di ogni allievo in un’attività continua di ricerca-azione che faceva delle sue scuole un polo di sperimentazione attiva.

Il suo sorriso paterno, la sua disponibilità estrema nei confronti di tutti i suoi interlocutori facevano di lui un uomo empatico che, pur nella sua volitività professionale, nella sua determinazione di attaccamento al dovere, che esigeva parimenti dai suoi operatori della scuola, lo rendevano profondamente umano, ricco di sensibilità e di aiuto verso chiunque ne avesse veramente bisogno.

In ogni scuola andasse si guadagnava l’alta considerazione e il rispetto di tutti i docenti e del personale Ata. Indipendentemente, poi, dall’ambito dell’esercizio della sua professione, l’affetto e la simpatia la facevano da padroni anche in tutti i suoi rapporti interpersonali. Ogni suo amico ne ricorda le doti di ironico, sagace, intelligente, affabulatore, accanito tifoso e cultore della tradizionale cucina napoletana.

La sua scomparsa lascia i suoi cari, parenti ed amici più poveri di stimoli adeguati e validi alla crescita umana di ciascuno e il ricordo delle belle ore trascorse insieme si avvolge di un cocente rimpianto nei confronti di un uomo che ha saputo sapientemente coniugare cuore e cervello.

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