Giudice di Pace di Napoli Nord, Linda Maisto: “Emergenza nell’emergenza”

di Francesco di Biase

L’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi dell’epidemia da Covid-19 ha avuto ampie e pesanti ripercussioni in ambito socioeconomico, almeno in questa prima fase della pandemia. Mentre il Governo ha varato nuove linee guida per una prossima parziale e graduale riapertura, fissata al 4 maggio, sono tante le difficoltà che si prospettano nei vari settori della società in vista della tanto discussa fase 2. Uno di questi settori, quello giudiziario, presentava già forti criticità prima del diffondersi del coronavirus, dovute soprattutto a carenze strutturali e alla mancanza di personale. Sull’argomento abbiamo posto alcune domande a Linda Maisto (nella foto), consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord e delegata all’ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord.

Avvocato Maisto, i suoi colleghi avvocati sono preoccupati per la ripresa delle udienze e delle attività all’ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord. Qual è la situazione al momento? “La situazione all’ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord raccoglie oggi più che mai, in un momento emergenziale, quelle che sono le difficoltà già preannunciate da tempo e più volte da noi denunciate e portate all’attenzione del ministro competente, che ancora stiamo aspettando qui a Napoli Nord. Per l’esattezza parlo di locali inadeguati, di carenze di personale, di arretrati nella pubblicazione delle sentenze e della mancanza di una cosiddetta informatizzazione dell’ufficio. Mentre la scuola e le università hanno fatto sforzi notevoli per non lasciare solo nessuno, gli avvocati invece sembrano quasi essere dimenticati, se non fosse per i famosi 600 euro, e anche di questo potremmo dire tanto ma preferisco soprassedere”.

Quali sono le iniziative che il Ministero ha posto in essere per gli uffici dei Giudici di Pace? “Ad oggi il Ministero ha solo annunciato l’acquisto di una licenza semestrale di Office e del software Teams. Ma forse il ministero ha dimenticato le condizioni in cui si trovano i nostri uffici e sarebbe auspicabile un intervento più che tempestivo  da parte dello stesso attraverso, ad esempio, l’impiego di Pec per tutte le comunicazioni di cancelleria, della creazione di una pec collegata ad ogni fascicolo per inoltrare le comparse conclusionali, la creazione di un’apposita pec per l’iscrizione a ruolo della causa o l’intera documentazione e scansione del contributo unificato e della marca con sottoscrizione pades. Richieste che per grandi linee sono state avanzate al Ministero anche dall’Ocf”.

Quindi, una fase 2 caratterizzata da evidenti criticità? E come sarà possibile arginarle? “Si. Non dimentichiamo ad esempio che a Napoli Nord avremo una difficoltà di non poco conto per le numerose iscrizione a ruolo delle cause poiché il ruolo è rimasto chiuso in questo periodo di sospensione non consentendo così, agli avvocati, di svolgere tale attività.  Il 12 maggio 2020 alla ripresa delle attività avremo una situazione assurda di file di colleghi che vorranno iscrivere a ruolo, con pericolo di contagio per i prevedibili assembramenti.  Questo non può e non deve avvenire. Come Consiglio dell’Ordine abbiamo deliberato di richiedere al Presidente del tribunale dott. Sinisi di sollecitare l’apertura immediata del ruolo dell’ufficio del giudice di pace anche in questo periodo di pre ripresa, attraverso una calendarizzazione delle iscrizioni a ruolo seconda le date di scadenza. Così si eviterebbero inutili e pericolosi assembramenti. Un’ulteriore problema lo avremo per la trattazione delle udienze perché, senza girarci intorno, se abbiamo un ufficio del giudice di pace che non è informatizzato e che ha problemi di carenza di personale, l’unica soluzione auspicabile sembrerebbe essere quella di dar vita ad una lenta e graduale ripresa con udienze con la presenza fisica degli avvocati e i giudici onorari, sicuramente con un numero ridotto di cause, divise ad orario e con l’adozione di tutti i sistemi di protezione anti coronavirus all’interno dell’ufficio.  Non vedo, al momento, altre soluzioni percorribili, in assenza dell’informatizzazione degli uffici.

Che contributo può dare il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati per tale situazione emergenziale? Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord ha deliberato un rilevante contributo economico per sostenere le spese e coinvolgere l’arrivo dei volontari dell’Associazione Carabinieri, che con proprio personale volontario collaboreranno nelle cancellerie dei diversi uffici del Gdp. Stiamo lavorando per firmare la convenzione e fare in modo che gli stessi possano così smaltire l’arretrato per la pubblicazione e trasmissione delle sentenze agli avvocati a mezzo pec.

Una situazione che non è delle migliori. Quali sono le sue speranze per i giorni a venire? “Il quadro purtroppo è questo e mi rendo conto che non è dei più floridi, ma sono convinta che insieme riusciremo a superare anche questo momento di forte difficoltà economica e organizzativa per noi avvocati e per l’italia intera. Perché noi Italiani, anzi concedetemi di dire noi Campani, abbiamo sempre dimostrato di riuscire a risalire la china dopo tanti momenti difficili. Spero che questi giorni possano essere giorni di riflessione per noi tutti e che presto potremmo ritornare nei nostri tribunali con la forza e la grinta tipica dell’avvocato, per poter dare ascolto e voce, oggi più che mai, all’avvocatura di Napoli Nord”.

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