Coronavirus, cresce numero di guariti ma anche di decessi. Lombardia, altri 200 morti

di Redazione

Crescono ancora i guariti, secondo i dati della Protezione civile, da coronavirus: sono 3.033 in 24 ore. I decessi sono 464 mentre i nuovi casi di contagiati sono 2.646, portando a un totale in Italia di 106.848 persone con il virus: di queste 2.267 sono in terapia intensiva, 117 meno di ieri; 22.871 ricoverati in altri reparti con sintomi trattabili. In Lombardia sono 70.165 i positivi al Coronavirus, 1073 in più di ieri. I decessi sono arrivati a 12.940 (+200), mentre i ricoverati in terapia intensiva sono scesi sotto quota 800: sono infatti 790 (-27). I ricoverati Covid negli altri reparti sono invece 9.192 (500 meno di ieri).

Borrelli: numeri particolarmente confortanti – Per la prima volta i “numeri sono particolarmente confortanti: il numero di dimessi e guariti supera il numero di nuovi casi nel paese”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, facendo il punto sui dati del contagio in conferenza stampa.

“In Italia altri 464 morti e 2.646 nuovi positivi” – “Per la prima volta il numero dei guariti e dimessi, più 3.033 rispetto a ieri, supera quello dei nuovi casi, più 2.246”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, aggiungendo che “2.267 persone sono in terapia intensiva, 177 meno di ieri. e 22.871 quelle ricoverate con sintomi”. I morti sono saliti di nuovo: 464, che in tutto salgono così a 25.549.

Lombardia, altri 1.073 positivi e 200 morti – Nelle ultime 24 ore i nuovi casi di coronavirus in Lombardia sono stati 1.073, per un totale di 70.165 persone contagiate dall’inizio della pandemia. I decessi sono saliti a 12.940, 200 solo oggi. Si liberano ancora posti in terapia intesiva, meno 27, e in generale calano i pazienti ricoverati (meno 500). I dimessi sono stati 1.400.

“Indice di contagiosità tra 0,5 e 0,7” – “L’R con zero”, l’indice di contagiosità del coronavirus, è sceso “tra lo 0,5 e lo 0,7”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, sottolineando come, a partire dal 5 aprile, “con la sola eccezione di una giornata, ci sia stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati”. “Dal 3 aprile – ha aggiunto Locatelli – c’è stata ogni giorno una riduzione del numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva”.

Locatelli: “Riaprire scuole riporterebbe “R con 0” sopra l’1 – Riaprire le scuole vorrebbe dire riportare l’indice di contagio, l’R con Zero, ben sopra l’1. Lo ha detto il presidente del Css, Franco Locatelli, sottolineando comunque che si tratta di un suggerimento del Comitato tecnico scientifico e che la “scelta spetta al ministro e al governo”. “La scelta di raccomandare e di mantenere le interruzioni” delle lezioni, ha spiegato, “è stata dettata dal fatto che la riapertura delle scuole in concomitanza con il ripristino delle attività produttive avrebbe comportato l’andare oltre, e non di poco, l’incide di R con 0 oltre l’1”, ha aggiunto.

Pubblica amministrazione: anche in fase 2 smart working resta ordinarietà – Anche la pubblica amministrazione si prepara alla cosiddetta fase due di gestione dell’emergenza Coronavirus. Ma anche dopo il 4 maggio lo smart working resterebbe la modalità “ordinaria” di organizzazione del lavoro negli uffici pubblici. E’ quanto sarebbe emerso, riferiscono fonti presenti, durante una video call, ancora in corso, tra la ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, e i sindacati.

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