Gli “esorcismi” di Michele Barone, condanna a 12 anni per l’ex sacerdote di Casapesenna

di Redazione

Condannato a 12 anni di reclusione Michele Barone, il 43enne ex sacerdote di Casapesenna (Caserta) arrestato  il 23 febbraio del 2018, insieme ad un poliziotto e ai genitori di una ragazzina di 13 anni sulla quale praticava esorcismi senza alcuna autorizzazione del vescovo. La sentenza (il pm aveva chiesto 22 anni) è giunta al termine del processo di primo grado celebrato al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel quale Barone era imputato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e di maltrattamenti, non solo nei confronti della 13enne ma anche di due giovani parrocchiane ventenni (leggi qui).

Per il collegio giudicante (presidente Maria Francica, a latere Alessandra Cesare ed Elena Di Bartolomeo, l’ex sacerdote è colpevole di maltrattamenti nei confronti della 13enne ma non per gli abusi sessuali ai danni delle due ventenni. Dichiarati colpevoli anche i genitori della minorenne (4 anni a testa per il padre e la madre, entrambi avevano già perso la podestà genitoriale, sospesa per nove anni) che, nonostante affetta da disturbi psichici, fu sottratta alle cure mediche dell’ospedale Bambin Gesù di Roma per affidarla agli “esorcismi” del prete, famoso anche per le numerose comparsate sulle tv nazionali.

Assoluzione piena, invece, per il commissario di polizia Luigi Schettino perché “il fatto non sussite” dal momento che non avrebbe ostacolato, come da accusa, il tentativo di denuncia da parte della sorella maggiore della vittima né avrebbe preso parte ai maltrattamenti. Per lui ed il commissario Vito Esposito i giudici hanno disposto l’invio degli atti in Procura per il reato di omessa denuncia.

Il caso era stato scoperto da Le Iene con l’inchiesta di Gaetano Pecoraro (guarda il servizio). Qualche giorno dopo il sacerdote del “Tempio di Casapesenna”, fu arrestato all’aeroporto di Napoli-Capodichino, appena rientrato da un viaggio a Medjugorje.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico