Aversa, aggressione razzista alla Metro: pugno sferrato in faccia a un 19enne

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Aggressione a un 19enne, nato a Napoli, da genitori dello Sri Lanka. «Torna a casa tua, vattene» gli ha gridato un ragazzo mentre lo colpiva con un pugno al volto, prima di scappare dopo l’intervento di una giovane che era in compagnia della vittima. L’episodio si è verificato nella serata di martedì alla stazione della metropolitana di Aversa Centro ed è stato reso noto dagli attivisti della cooperativa “Dedalus” che gestisce il centro interculturale napoletano “Officina Gomitoli”, che il giovane cingalese frequenta.

Secondo una prima ricostruzione, Hans, questo il suo nome, era in attesa del treno per far ritorno a Giugliano, dove abita, in compagnia di un’amica, quando è stato raggiunto da un ragazzo tra i 20 e i 25 anni che, sbucato dalle spalle, gli ha urlato contro in dialetto di tornarsene a casa propria mentre lo colpiva con un pugno, per poi scappare quando interveniva la ragazza che era in compagnia della vittima.

Soccorso, è stato trasportato all’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta dove i sanitari gli hanno riscontrato la frattura del setto nasale, per la cui riduzione sarà sottoposto ad operazione chirurgica. A far scattare l’aggressione potrebbe essere stata anche la paura di questi giorni nei confronti dei cittadini asiatici prodotta dal coronavirus. Il 19enne, come riportato dal sito Fanpage, studia all’Istituto tecnico con indirizzo aeronautico “Fermi-Gadda” di Napoli. Il padre lavora in Francia, mentre la madre risiede a Giugliano con lui ed un fratello minore.

Si tratterebbe, se fosse confermata la pista razzista, del primo caso del genere in Campania a carico di un ragazzo facente parte di un nucleo familiare straniero ma nato a Napoli. La vittima, da parte sua, avrebbe raccontato alla polizia, che indaga sull’episodio, di non aver mai ricevuto minacce di stampo razzista. Gli inquirenti avrebbero acquisito i filmati di alcune telecamere di sorveglianza presenti in zona e sperano di poter giungere all’identificazione dell’aggressore in tempi brevi.

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