Aversa in preda al traffico e il nuovo piano viabilità sembra una chimera

di Nicola Rosselli

Aversani prigionieri del traffico, costretti ad aspettare a lungo per percorrere poche centinaia di metri. Un lungo unico serpentone di scatolette metalliche che si snoda dal centro alle periferie senza soluzione di continuità. Una situazione che è divenuta insostenibile con la riapertura delle scuole, che ha riportato tutti alla dura realtà di trovarsi di fronte ad una città  che è sede di tribunale,  due facoltà  universitarie,  più di una decina di scuole superiori,  tre istituti scolastici comprensivi, due circoli didattici e una scuola media, oltre ad ospitare Inps, Inail, Agenzia delle entrate e Agenzie delle entrate Riscossione, Gruppi Carabinieri e Guardia di finanza,  un commissariato,  un ospedale tra i più gettonati della regione e due cliniche private.

Una situazione questa che ha portato i consiglieri comunali di opposizione Olga Corvino e Luigi dello Vicario a chiedere alla maggioranza di redigere un nuovo Piano urbano traffico tenuto conto che quello in vigore ha una ventina di anni, quando si erano appena insediate le due facoltà universitarie e la realtà cittadina era profondamente diversa. I due consiglieri evidenziano anche che Aversa non ha mai avuto un piano parcheggi.  Da qui la proposta di dare mandato al dirigente del settore di competenza di avviare la procedura di affidamento per la redazione del nuovo piano del traffico urbano e del piano parcheggi.

Nella discussione è intervenuto illustrando la propria posizione il consigliere comunale e già candidato a sindaco Giuseppe Stabile che ha dichiarato: “Prima di attivarsi per la redazione di un nuovo piano del traffico per Aversa, capiamo se quello vecchio è ancora attuabile”. Contraria ad entrambe le ipotesi la maggioranza. Per i consiglieri che supportano il sindaco Alfonso Golia, infatti, è necessario dare vita al Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (Pums). Si tratta di uno strumento che, in verità, deve essere obbligatoriamente adottato dai comuni superiori a centomila abitanti (andava fatto entro il 5 ottobre di quest’anno) oppure potrebbero scegliere di adottarlo raggruppamenti di comuni che insieme raggiungono quel numero di abitanti. A questo punto si deve ipotizzare che la maggioranza voglia adottare il Pums coordinandosi con i comuni confinanti come Cesa, Gricignano, Lusciano, Teverola e Casaluce.

Al momento, però, di tutto questo non vi è traccia nell’attività amministrativa. Mimmo Menale, presidente della commissione consiliare relativa, ha dichiarato: “Questa amministrazione intende giungere all’approvazione del Piano urbano per la mobilità sostenibile perché ormai Aversa è una città di servizi, dove ogni giorno arrivano oltre 100mila auto e quindi dobbiamo inserire la viabilità in un discorso più ampio, insieme al Puc, e connesso ai servizi che intendiamo offrire. Va sottolineato che il Piano urbano traffico approvato dall’amministrazione Ciaramella, seppur non più attuale, è stato applicato solo al 20% per cui in commissione lo esamineremo e valuteremo se ci sono misure immediatamente applicabili per ridurre il traffico in città”.

L’unica cosa certa è che non sta avvenendo assolutamente nulla e che in città si vive in un traffico caotico e non solo nelle ore di punta, ma in ogni momento della giornata.  Un caos al quale, come in tanti altri campi, concorre l’inciviltà di tanti, molti che utilizzano l’auto come il guscio della lumaca, che non l’abbandonano mai, non capiscono che Aversa, per come è piccola, può essere percorsa agevolmente a piedi. E, quale ovvia conseguenza, la parcheggiano ovunque, camminando come capita, violando mezzo codice della strada.

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