Malato di Aids faceva sesso con donne del clan: fu giustiziato su ordine del boss La Torre

di Redazione

Nella mattinata di mercoledì 2 ottobre, nella casa di reclusione di Milano – Opera, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sessa Aurunca (Caserta) hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Mario  Esposito (nella foto), 60 anni, capo dell’omonimo clan detto anche “dei Muzzoni”, storicamente operante nel territorio aurunco, sul litorale domizio e nel basso Lazio.

Le indagini, condotte dai militari della compagnia sessana e coordinate dalla Dda partenopea, hanno permesso di far luce sulle responsabilità e sulle modalità dell’omicidio di Ferdinando Brodella, affiliato al clan La Torre di Mondragone, vittima di “lupara bianca” nel febbraio 1993. Le convergenti risultanze investigative delle attività d’indagine condotte dai militari dell’Arma e delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia permettevano di acquisire un grave quadro indiziario a carico di Mario  Esposito per i reati di omicidio premeditato, detenzione illegale di armi e distruzione di cadavere, aggravati dall’aver commesso il fatto al fine di agevolare la realizzazione delle finalità illecite perseguite dal clan La Torre, operante prevalentemente nei comuni di Mondragone e limitrofi.

Le motivazioni dell’omicidio di Brodella, giustiziato nel febbraio 1993, a colpi di pistola, a Sessa Aurunca, proprio da Mario Esposito, insieme ad altri soggetti, su esplicita richiesta del capoclan di Mondragone, Augusto La Torre, sono da ricondursi al comportamento assunto all’epoca dalla vittima, uomo di fiducia di La Torre che, pur sapendo di essere ammalato di Aids, avrebbe avuto rapporti promiscui con donne del clan, così trasmettendo o rischiando di trasmettere la malattia alle stesse, e attraverso queste ultime allo stesso La Torre. Il provvedimento cautelare è stato notificato al termine della procedura di recepimento del mandato d’arresto europeo da parte della Spagna, paese nel quale Mario Esposito era stato arrestato per essere poi estradato in Italia, che ha accordato una estensione della pregressa estradizione, onde permettere a Esposito di essere giudicato in Italia anche per questo omicidio.

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