Renzi: “Non sarò io a parlare col governo”. E Berlusconi “blinda” i suoi parlamentari

di Redazione

“Parlare con Di Maio? Noi siamo civili e parliamo con tutti, ma non sarò io a partecipare ai tavoli, ci sarà un segretario, un leader. Se la mia presenza è ingombrante, non sarò io a causare ingombro”. Lo assicura Matteo Renzi sui rapporti con il governo dopo la sua decisione di lasciare il Pd e creare il movimento “Italia Viva”. “Esco – spiega Renzi – dopo sette anni nei quali ho dato il cuore e sono stato considerato un intruso, uno non di sinistra”.

Intervistato da Sky Tg24, l’ex premier ha poi aggiunto: “Rientreranno Bersani e D’Alema e usciamo noi. Italia Viva si caratterizza per la differenza culturale con il populismo di Matteo Salvini“. E a proposito dell’ex ministro dell’Interno ha detto: “Ha aperto una pagina di polemica assurda dentro le istituzioni, occorreva mettere le cose in chiaro anche dentro l’esperienza del Pd, dopo sette anni meglio lasciarsi se le cose non vanno, vale per le storie di amore e anche per il nostro rapporto con il Pd”. Riferendosi poi all’esecutivo giallorosso, Renzi ha concluso: “Non è il governo che sognavo, parliamoci chiaro, però proprio per la situazione di emergenza che Salvini ha causato, è giusto e doveroso mordersi la lingua, non vivere di risentimenti personali che pure ci sono e sono tanti, e cercare di dare una mano all’Italia. Dare una mano al governo significa dare una mano all’Italia”.

Intanto, è polemica sul nome di “Italia Viva”. Era stato già usato, infatti, da Walter Veltroni come slogan della campagna elettorale del 2008: quando girò l’Italia con un pullman verde con su scritto proprio “L’Italia Viva”.

Il centrodestra “è unito” e rappresenta “l’unica alternativa alla sinistra”. E sebbene alleata con la Lega, “Forza Italia resta importante”. A garantirlo è Silvio Berlusconi, secondo il quale non ci saranno defezioni a favore di Renzi: “Non credo – ha spiegato – che ci siano nostri parlamentari che pensino di avere maggiori possibilità di essere rieletti andando in un altro partito dove comunque verrebbero accolti come transfughi”. “Mi sono voluto raccordare con questi deputati” che ieri hanno partecipato alla cena di Mara Carfagna, ha proseguito Berlusconi. “Ho telefonato e non c’è nessuno che mi abbia detto che la partecipazione a quella cena avesse un valore diverso dallo stare insieme e dal sentirsi amici e per riunirsi anche per parlare di cose che non siano la politica”.

A Renzi “auguro di avere successo e di raggiungere i risultati che si è proposto, staremo a vedere. Questo governo – ha aggiunto – non è più il governo delle tre sinistre ma delle quattro sinistre”. “Noi l’opposizione la faremo sui contenuti e se ci saranno cose positive” sui singoli punti “voteremo a favore. Noi siamo scesi in piazza contro il governo Prodi quando aveva esagerato nella pressione fiscale. Se il governo metterà le mani eccessivamente nelle tasche degli italiani, se andrà a limitare i diritti di libertà dei cittadini, può darsi che noi giudicheremo che si debba fare una manifestazione di piazza”.

E sui rapporti con la Lega, il leader di Forza Italia fa saper: “Ho incontrato Matteo Salvini la settimana scorsa e abbiamo anche messo sul tavolo le differenze. Loro sono sovranisti e noi non lo siamo, loro sono contro l’Unione europea per certi versi e noi siamo convinti europeisti, loro pensano di cambiare la legge elettorale togliendo i due terzi di proporzionale per arrivare in tutti i collegi con il maggioritario. Noi invece riteniamo che questa legge elettorale funzioni, che il centrodestra abbia la possibilità di vincere le prossime elezioni anche i due terzi del proporzionale e quindi anche questo punto è uno che ci differenzia dalla Lega”.

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