Conte scrive a Ue: “Rispettiamo vincoli ma alcuni Stati scorretti”

di Redazione

L’Italia è pronta a mantenere i propri impegni e a non chiedere deroghe alla Ue. E’ quanto scrive il premier Conte nella lettera inviata a Bruxelles: “Non intendiamo sottrarci ai vincoli, né intendiamo reclamare deroghe o concessioni rispetto a prescrizioni che, finché non saranno modificate secondo le procedure previste dai Trattati, sono in vigore ed è giusto che siano tenute in conto dagli Stati membri”. Moscovici: “Rispettare regole”.

Il presidente del Consiglio però fa un piccato appunto e critica la disomogeneità tra gli Stati europei, “ai quali dovrebbero legarci vincoli di solidarietà. L’Italia infatti è tra i Paesi più fortemente danneggiati: lo sforzo nel ridurre il proprio debito risulta compromesso nella misura in cui altri partner europei si adoperano per attrarre base fiscale”. “Purtroppo è amaro costatare che l’uso di agevolazioni fiscali, come il ruling, i patent boxes, il treaty shopping costituiscono, ormai, pratiche diffuse tra alcuni Stati membri dell’Unione”, spiega.

“Non solo. L’Italia, con la sua forte specializzazione per la manifattura, è danneggiata se le politiche macroeconomiche di alcuni grandi partner sono prevalentemente dirette a conseguire ampi surplus di parte corrente e di bilancio, piuttosto che ad attivare politiche di investimento, di innovazione, di protezione sociale e di tutela ambientale”, sottolinea. Conte auspica una “nuova ‘fase costituente’ che dovrà porre nuovamente al centro il benessere economico e sociale dei cittadini europei”. “Sicurezza sociale e creazione di lavoro, unite alla previsione di un’assicurazione europea contro la disoccupazione e a un salario minimo garantito a livello europeo, costituiscono le prime concrete sfide della stagione che si apre con l’avvio della nuova legislatura europea”, aggiunge il presidente del Consiglio.

“Prenderemo anche in considerazione la risposta di Conte, ma in questo momento una procedura per debito e’ giustificata, quindi andiamo a lavorare, in maniera costruttiva, per evitarla. Ma non lo si fa attraverso scambi, commenti sulle regole: lo si fa sul rispetto delle regole che sono intelligenti e favoriscono la crescita”. Lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici.

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