Aversa, Angela Barone: “Community Lab? Un progetto anacronistico del sindaco Golia”

di Redazione

Aversa – “Le dichiarazioni del sindaco Golia sul voler seguire il modello della Community Lab sono davvero anacronistiche e palesano l’inefficienza della squadra di governo”. A sostenerlo è Angela Barone, candidata alle ultime amministrative nella lista “Forza Aversa”, di cui è risultata terza non eletta con 339 voti.

Nel commentare l’idea avanzata ieri dal neo primo cittadino di istituire una Community Lab sul modello di alcune città dell’Emilia Romagna (leggi qui), Barone sottolinea: “Il sindaco Golia nel palesare espressamente la volontà di voler seguire l’esperienza di modello partecipato, il Community Lab, ritenendo lo stesso rappresenterebbe la vera novità ed innovazione della sua amministrazione, commette un vero e proprio autogol. In primis, infatti, è bene evidenziare che il contesto nel quale questo modello o metodo di far politica è stato sperimentato ed adottato è stata l’Emilia Romagna che, come è ben noto a tutti, è una Regione totalmente diversa dalla nostra per tessuto sociale, conformazione urbanistica e tradizione.

Unica cosa che avrà affascinato il neo sindaco, considerando anche che l’esperimento è stato fallimentare, è che sia stato adottato da una Regione da sempre rossa e targata Pd. Questo può essere il solo motivo per il quale Golia può essere stato spinto a prendere quale esempio questo metodo”.

In realtà, di ragione ce ne potrebbe essere un’altra secondo Barone. “Ci viene da pensare – continua l’ex candidata – che se la Community Lab è un modo partecipato di far politica dove ad essere protagonisti più degli attori in campo (consiglieri) sono le associazioni, i terzi, non è che il sindaco abbia già dalle prime ore compreso la ‘leggerezza’ di alcuni suoi consiglieri?! Ed invero, tra esternazioni su Facebook già censurate, tra la promozione del Gay Pride e l’imbarazzo di chi debba per ambizione o per necessità ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio comunale, già dalle prime battute è emersa l’inadeguatezza di alcuni consiglieri. Per cui, forse, l’idea del sindaco sarebbe quella di coinvolgere altri soggetti e far finta di essere innovativi con la Community Lab per non mostrare tutte le carenze”. “C’è da dire – conclude Barone – che il progetto è anacronistico ma probabilmente è l’unica modalità per nascondere le carenze della propria squadra”.

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