Usa lanciano gas lacrimogeni contro i migranti al confine col Messico

di Redazione

Le autorità americane hanno usato gas lacrimogeni per respingere circa 150 migranti arrivati con una ‘carovana’ dall’Honduras che stavano tentando di sfondare la recinzione al confine tra Usa e Messico a Tijuana. Lo scrive l’Ap, riferendo di almeno tre raffiche di gas nella parte messicana della frontiera (VIDEO IN ALTO). Tra i migranti presi di mira anche donne e bambini, nonché alcuni reporter. La polizia di frontiera ha sostenuto che il gas lacrimogeno era indirizzato a chi lanciava pietre per impedire agli agenti di aiutare i bambini che stavano oltrepassando la recinzione. Nell’operazione sono stati arrestati 25 migranti.

Intanto, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invitato i leader repubblicani e democratici a un incontro per cercare di porre fine allo “shutdown”, la parziale paralisi delle amministrazioni federali americane. Gli oppositori democratici di Trump vogliono un voto sulla legge di bilancio non appena assumeranno il controllo della Camera dei rappresentanti, dove hanno conquistato la maggioranza con le elezioni di metà mandato a novembre.  Ma il futuro di questo disegno di legge sembra incerto perché non contiene fondi per la costruzione del muro che Trump vuole erigere al confine tra Stati Uniti e Messico allo scopo di bloccare l’immigrazione irregolare. Il presidente Usa ha il potere di veto sulle leggi del Congresso ed ha ripetuto ieri di desiderare un “muro solido”, per il quale chiede un finanziamento di 5 miliardi di dollari.

Lo “shutdown” paralizza il 25% delle amministrazioni federali dal 22 dicembre, compresi alcuni ministeri critici. Trump, tuttavia, ha adottato un tono più conciliante ieri per cercare di portare i democratici al tavolo dei negoziati, dopo aver fatto dichiarazioni virulente durante il fine settimana. “Sicurezza alla frontiera, la storia del muro, lo shutdown, non è così che Nancy Pelosi voleva iniziare il suo mandato di presidente! Facciamo un accordo?”, ha twittato il presidente. Nancy Pelosi diventerà domani speaker della Camera dei rappresentanti, ovvero il suo presidente, come leader della nuova maggioranza democratica. Nonostante questa apparente apertura, in ogni caso, Trump ha continuato a denigrare l’opposizione dei democratici al muro al confine con il Messico, accusandola di sostenere “confini aperti e tutto il crimine e le droghe che i confini aperti portano!”.

I media statunitensi hanno riferito che i parlamentari di entrambi gli schieramenti sono stati invitati a un incontro alla Casa Bianca, ma al momento non è chiaro chi vi parteciperà, in particolare dell’opposizione. I democratici credono che l’idea di costruire un muro al confine con il Messico – uno dei temi principali della campagna di Trump – sia una diversione da questioni di immigrazione più complesse e un modo con cui il presidente la usa per rafforzare il sostegno della sua base conservatrice.

I democratici propongono di adottare i bilanci della maggior parte delle amministrazioni fino al 30 settembre, finanziando fino all’8 febbraio il delicato budget del dipartimento per la Sicurezza interna, che controlla in particolare la sicurezza delle frontiere. Trump respinge con indignazione questa idea. “I democratici, come sospettavo, non hanno pianificato risorse per il nuovo muro. Che immaginazione! Il problema è che senza un muro non può esserci una vera sicurezza delle frontiere – e il nostro Paese alla fine deve avere un confine meridionale solido e sicuro”, ha twittato Trump.

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