Aversa, la bassista Luisa Di Donato dedica tesi di laurea al Jazz Club “Lennie Tristano”

di Livia Fattore

Aversa – «Il jazz americano alla conquista della città normanna: Aversa e i 30 anni di jazz club», questo il singolare tema della tesi presentata dell’aversana Luisa Di Donato nella seduta di laurea della classe di jazz del Conservatorio «Giuseppe Martucci» di Salerno. Il riferimento è all’esperienza del jazz club “Lennie Tristano” di Aversa che negli anni ottanta e novanta ha portato in città il meglio del settore. In commissione erano presenti: Sandro Deidda, sassofonista, Guglielmo Guglielmi, pianista, Paolo Cimmino, percussionista, Carlo Lomango, cantante, Francesco Buzzurro, chitarrista. La tesi della candidata aversana è stata introdotta dal relatore Sandro Deidda che ha spiegato l’importanza che ha avuto il Jazz Club “Lennie Tristano” di Aversa per tutti i musicisti del sud Italia tra gli anni 80-90-2000.

La candidata, laureata in basso elettrico jazz, ha poi raccontato le scoperte che ha fatto riguardo le origini di Lennie Tristano (figlio di immigrati aversani in America) e i contenuti della sua tesi che spaziano tra aneddoti, concerti memorabili, foto e storia attraversando trent’anni di jazz club. Nel pubblico anche una rappresentanza del sodalizio aversano: il presidente Nicola Della Volpe, i soci Salvatore Romaniello e Angela Caputo. Alla festa seguita alla sessione di laurea ha partecipato la figlia del compianto Franco Borrino, fondatore, presidente e anima del club fino al giorno della sua morte.

Dopo la discussione della tesi, il quartetto formato da Luisa Di Donato al basso, Gianni D’Argenzio al sax, Simona Di Lucia al pianoforte e Alberto Emrick alla batteria ha eseguito due brani. Il primo, Ablution, di Lennie Tristano «un contrafact del famoso brano intitolato Alla The Things You Are, che evidenzia la genialità dell’artista che, in un periodo dove il bebop predominava, introduce un brano con una melodia complessa che anticipa il cool jazz, un tipo di jazz che nascerà nel decennio successivo». La prima metà del brano viene eseguita da basso e batteria, successivamente entrano pianoforte e sax, che sottolinea con alcune note di background, la melodia originale di All the things you are, evidenziando così le differenze tra questa melodia e quella di Ablution suonata invece dal basso. Seguono i soli di basso e di sax e il brano si chiude con la melodia di Ablution suonata dal basso e la melodia completa di All the things you are suonata dal sax sempre in background.

Il secondo brano si intitola Calero, del maestro Guglielmi. Suonato nella prima stagione di concerti del club nel 1982 dal Guglielmo Guglielmi Trio con al sax Gianni D’Argenzio, è «un brano tonale, ipnotico, composto da riff di piano sax è basso che si incastrano tra loro». Grazie all’incontro tra D’Argenzio e Guglielmi, che non si vedevano da trent’anni, verrà ricostituito il Campania Jazz Quartet che si era esibito proprio al Jazz Club Lennie Tristano.

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