Ospedale Aversa, centenaria operata con successo al femore dall’équipe di Pellegrino

di Redazione

Buone notizie dall’ospedale “Moscati” di Aversa dove lo scorso 9 dicembre veniva ricoverata la signora C.L., affetta da frattura pertrocanterica del collo-femore sinistro. La donna, che ad ottobre ha compiuto 100 anni, giungeva al Pronto soccorso e veniva prontamente assistita dai sanitari. Affidata, poi, alle premurose cure del personale del reparto di Orto-Traumatologia, veniva sottoposta il 10 dicembre ad un intervento chirurgico di osteosintesi.

L’équipe, composta dai chirurghi Achille Pellegrino, direttore dell’Unità di Orto-Traumatologia, Franco Di Fabio e dall’anestesista Nicoletta Pezone, provvedeva a ridurre e stabilizzare chirurgicamente la frattura con un chiodo endomidollare bloccato, solo dopo 24 ore dall’accesso al Pronto soccorso. Alla paziente veniva poi concesso il carico già 48 ore dopo l’intervento chirurgico e la dimissione il 13 dicembre in buone condizioni generali di salute.

Proprio in questi giorni, di concerto con la dottoressa Angela Maffeo, direttore sanitario del presidio ospedaliero, la dottoressa Rosa Raucci, direttore del Pronto Soccorso, il dottor Luciano Fattore, direttore dell’Unità di Cardiologia, la dottoressa Eufrasia Silvestro, responsabile dell’Unità di Anestesia e Rianimazione, e la dottoressa Angelica Cosentino, referente del complesso operatorio dell’Orto-Traumatologia, è in elaborazione un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale (Pdta) per il trattamento delle fratture del collo del femore, così da ottimizzare il setting assistenziale e migliorare l’obiettivo aziendale di operare i pazienti over 65 affetti da frattura del collo del femore entro le 48 ore dall’accesso in Pronto soccorso, come da Decreto Regionale 132 del 31 dicembre 2013.  Inoltre, in collaborazione con la dottoressa Maria Antonietta Cervo, la dottoressa Annamaria Caiazza, Patrizia Leti e la responsabile del Servizio di Fisiokinesiterapia della Unità di Orto-Traumatologia del “Moscati”, Annamaria Dello Iacono, è stato stilato un protocollo riabilitativo con modelli di “presa in carico” e di “dimissione protetta” dei pazienti affetti da frattura del collo del femore.

Entrambi i percorsi, monitorati anche dai vertici aziendali (Mario De Biasio, direttore generale, Arcangelo Correra, direttore sanitario, e Amedeo Blasotti, direttore amministrativo, non solo sono indispensabili ai fini prognostici quoad vitam, stabilizzando quanto prima possibile queste fratture soprattutto negli anziani e “grandi anziani”, ma ancora più determinanti per la prognosi quoad valetudine, così da “verticalizzare” rapidamente questi pazienti, onde evitare un allettamento prolungato e, quindi, l’insorgenza di complicanze che il più delle volte possono rivelarsi fatali. Con il fast-track nelle 48 ore e il percorso di cura a domicilio di questi pazienti “fragili”, dunque, si garantisce una “continuità assistenziale”, riducendo la degenza ospedaliera ed evitando così un aggravio di costi diretti, indiretti e anche sociali.

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