Lodi, droga e corruzione in carcere: complici agente penitenziario e infermiera

di Redazione

Cinque detenuti, un’infermiera e un agente della polizia penitenziaria coinvolti: l’operazione “Akron” della Polizia di Stato di Lodi è nata da una segnalazione dell’Amministrazione Penitenziaria della locale Casa Circondariale alla Procura della Repubblica, e ha portato a 19 arresti.

Tutto è iniziato durante un controllo di routine nelle celle dei detenuti dove sono stati trovati, oltre a modiche quantità di droga, dei bigliettini che hanno consentito di rilevare una sistematica e diffusa attività di corruzione messa in atto dai detenuti con la complicità di un assistente capo della Polizia penitenziaria e di una addetta all’infermeria del carcere. I detenuti, grazie ai loro favori, riuscivano ad introdurre e commerciare all’interno del carcere stupefacenti, cellulari e schede Sim Card prepagate e intestate a prestanome.

Utilizzando i cellulari i detenuti stabilivano contatti all’esterno del carcere, per impartire ordini e gestire il traffico di droga sia all’interno che all’esterno della struttura. Le intercettazioni dei telefoni, inoltre, hanno portato all’identificazione di due detenuti in relazione ad una violenta aggressione compiuta all’interno della Casa Circondariale ai danni di un altro carcerato, “reo” di aver mancato di rispetto. La vittima, per le gravi ferite riportate, ha dovuto subire l’asportazione della milza. I provvedimenti di custodia cautelare ipotizzano i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, traffico di sostanze stupefacenti e lesioni personali gravissime.

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