Migranti, coop intestate a prestanome: arrestato ex deputato siciliano Fratello

di Redazione

I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno arrestato l’ex deputato della Regione Siciliana Onofrio Fratello ed eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di altri tre indagati accusati, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta. A sei persone sono state notificate informazioni di garanzia. Secondo l’accusa l’ex onorevole, condannato nel 2006 per concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbe intestato fittiziamente a dei prestanome quote e cariche sociali di cooperative per l’accoglienza di migranti, situate nel Trapanese, tra Alcamo e Calatifimi, occultando così i proventi delle attività economiche e evitando di comunicare le variazioni patrimoniali come imposto dalla legge ai condannati per reati di mafia.

L’indagine che ha portato all’arresto di Fratello nasce dalle attività di intercettazione tra l’ex onorevole e don Sergio Librizzi, ex direttore della Caritas di Trapani, arrestato nel 2014 per violenza sessuale aggravata e concussione. Partendo da questi primi dati raccolti dagli uomini del Corpo Forestale Regionale, l’inchiesta ha consentito di far luce sugli aspetti illeciti dell’accoglienza dei migranti nella provincia di Trapani e della gestione dei centri per richiedenti asilo.  Fratello gestiva numerose cooperative sorte per prestare assistenza agli immigrati attraverso prestanome che gli consentivano di incassare i guadagni delle attività senza comparire ufficialmente. Intestando fittiziamente quote e cariche sociali a terzi soggetti Fratello ha così potuto continuare il proprio business. All’indagine avrebbero collaborato diversi testimoni.

I militari dell’Arma hanno scoperto inoltre che la società “Wellness Sport Center srl”, riconducibile sempre all’ex deputato e dichiarata fallita nel 2015 dal Tribunale Civile di Trapani con una notevole esposizione debitoria nei confronti di banche ed imprese, abbia ceduto beni e servizi ad altra società, la “Sport-E srls”, sequestrata oggi, riconducibile a Fratello, per scongiurare l’azione dei creditori.

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