Aversa, chiusura scuola “Sant’Agostino”. La madre di un bambino autistico: “Stravolta la vita di mio figlio”

di Nicola Rosselli

Aversa – Disagi, madre che lascia il lavoro, incubi notturni, rischio psicofarmaci, terapia che salta. Si è trasformata in un inferno la vita di Mattia B., il bambino di otto anni, affetto da autismo, che frequenta la terza elementare in una delle classi del plesso Sant’Agostino del Secondo Circolo Didattico. Plesso i cui alunni sono costretti ai doppi turni dall’8 gennaio scorso.

Proprio alla ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia, infatti, si registrò la caduta di alcuni calcinacci in un’aula e il successivo sopralluogo dei vigili del fuoco del locale distaccamento decretò la chiusura del plesso. Mattia ha scritto una lettera nella quale, con il candore di un bimbo di otto anni, illustra le peripezie alle quali è stato costretto dai doppi turni. In proposito abbiamo sentito sua madre.

“La sua vita, ma anche le nostre, sono state stravolte dai doppi turni”, ha dichiarato Rossana, la mamma di Mattia, insegnante che ha dovuto lasciare temporaneamente il lavoro per seguire il figlio di mattina, quando non è a scuola. “Si tratta – racconta la signora Rossana – di un bambino metodico. I bambini come Mattia hanno i loro rituali, le loro abitudini. Necessitano di certezze e di punti fermi. Invece, mio figlio non solo si è visto cambiare l’edificio, ma anche l’aula ogni settimana. Un cambiamento che gli ha causato non pochi disagi”. “D’inverno, ad esempio, – continua il racconto di Rossana – è venuto addirittura meno il rapporto giorno-notte. Si entrava di giorno e si usciva che era buio. Strano per uno abituato a frequentare la scuola con la luce del sole. Ci sono stati problemi nel ritmo sonno-veglia con conseguenti problemi durante la notte quando si è svegliato con incubi. Per porvi rimedio mi avevano consigliato di somministrargli degli psicofarmaci, ma non li ho utilizzati. Non lo abbiamo mai fatto ed anche questa volta abbiamo preferito non utilizzarli”.

“Mio figlio fa terapia e tutta l’organizzazione ruotava sul pomeriggio. Quando si è dovuto spostare l’attività di mattina, – racconta ancora Rossana – ho dovuto mettermi in congedo per fargli fare le terapie a Marcianise. Mio marito è fisioterapista ed è impegnato tutta la giornata. Disagi a non finire e alcune attività le abbiamo perse, come il progetto di teatro che si tiene solo di pomeriggio. In questo caso o scuola o terapia. Spesso, poi, sono stato costretto a prelevarlo in anticipo da scuola per consentirgli di fare terapia. Insomma, è venuto meno il diritto allo studio. Mattia ha avuto un momento di regressione, ma poi ha migliorato. Ha recuperato sebbene con molti sforzi”.

Mattia è gemello. Ha una sorellina che sta con lui in classe ed anche per lei, come per tutti gli altri bambini presenti nel plesso Sant’Agostino i primi due mesi sono stati d’inferno. “Tutti i bambini di pomeriggio facevano sport e catechismo e per i primi due mesi, quando è toccato solo a noi del plesso Sant’Agostino fare il turno pomeridiano perché i bambini della centrale già avevano fatto i doppi turni sino a prima di Natale – conclude Rossana – sono stati costretti a non frequentare più né palestre né catechismo”. “Per quest’anno scolastico – conclude la mamma del piccolo Mattia – io sono in congedo, ma l’anno prossimo sarà un problema se si dovesse continuare a fare i doppi turni sarà una tragedia, ma, comunque, le sue terapie vengono prima di tutto”.

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