Arienzo, riscuotono pizzo da imprenditore: 2 arresti nel clan dei “Pecorari”

di Redazione

Nel pomeriggio di ieri, ad Arienzo, la polizia ha proceduto all’arresto di Clemente Massaro, 24 anni, e Raffaele Pascarella, di 32, ritenuti responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso. I due, infatti, sono stati colti nell’attimo in cui ricevevano la tangente da un imprenditore edile della zona, quale rateo estorsivo per poter proseguire l’attività imprenditoriale “senza alcun intralcio”.

Già nei giorni precedenti la vittima aveva subito richieste estorsive da parte di Massaro, che, facendosi forte della notorietà dell’omonimo clan camorristico, detto anche “dei pecorari”, imperante nell’area che comprende i Comuni di Santa Maria a Vico, Arienzo e San Felice a Cancello, aveva tentato di imporre il proprio volere all’imprenditore; peraltro, come è stato accertato successivamente, Clemente risulta effettivamente parente del pluripregiudicato capoclan Bartolomeo Massaro.

Gli agenti della squadra mobile, alla luce del possibile incontro che la vittima avrebbe avuto con i suoi estorsori, predisponevano un servizio di appostamento e pedinamento, seguendo a distanza l’imprenditore, a bordo di due auto civetta. Una volta giunta in un bar di Arienzo, la vittima veniva immediatamente avvicinata da due uomini dal fare sospetto. A quel punto, i poliziotti proseguivano nel pedinamento, seguendo passo dopo passo i movimenti dei tre, pur tenendosi ad una distanza tale da non destare sospetti e, al contempo, poter intervenire al momento opportuno. Ed infatti, appena avvenuto lo scambio di danaro, gli agenti si fiondavano sugli estorsori, bloccandoli e riuscendo anche a recuperare la somma di 4mila euro che la vittima gli aveva versato poco prima.

Tratti in arresto, venivano condotti in Questura e poi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

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