Elezioni 4 marzo, rush finale. M5S anticipa i nomi dei ministri

di Redazione

Manca ormai poco al voto per le politiche del 4 marzo e, intanto, va avanti senza sosta la campagna elettorale. Matteo Renzi, segretario del Pd, è convinto: “Pronto a parlare di programmi da qui a domenica. Nessun passo indietro in caso di sconfitta e trovo sconcertante che tutto il tema della campagna elettorale sia su quel che faccio io”.

All’interno di Forza Italia e della coalizione del centrodestra tiene banco la discussione sul candidato premier: si è già fatto il nome di Antonio Tajani, presidente dell’Europarlamento, ma nelle ultime ore è emersa l’ipotesi di Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha suggerito al Cavaliere di rendere pubblico il nome del possibile capo del governo prima del voto. Matteo Salvini e la Lega, invece, non hanno dubbi sulla guida della coalizione: “Lavoro affinché gli italiani sceglano un governo di centrodestra a guida leghista”.

Sempre dal centrodestra, Gabriella Fabbrocini, candidati di “Noi con l’Italia” nei collegi di Napoli e provincia, invita tutti a dare forza ai “piccoli” poiché “i grandi nomi in Parlamento arriveranno comunque ma poi dimenticheranno i territori. Noi, invece, potremmo essere i rappresentanti reali dei territori”.

Il Movimento 5 Stelle, intanto, comincia a fare nomi sulla squadra di governo, anticipando i nomi dei ministri e inviando la lista al Quirinale. Dopo il generale dei carabinieri Sergio Costa come ministro dell’Ambiente, il candidato premier dei pentastellati, Luigi Di Maio, ha fatto altri quattro nomi, proponendo Pasquale Tridico, economista e docente all’università di Roma Tre, al Lavoro; Alessandra Pesce, ex dirigente del ministero dell’Agricoltura e capo della segreteria tecnica con il viceministro Andrea Olivero all’Agricoltura, e Giuseppe Conte, professore di diritto privato, alla ‘Pubblica Amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia. “E’ surreale presentare un governo ombra prima delle elezioni, di solito lo si fa quando le perdi”, la critica giunta dal premier Paolo Gentiloni. E Di Maio replica: “Gentiloni pensa agli inciuci post voto, noi pensiamo ai cittadini. Il nostro è un governo alla luce del sole”.

“Liberi e Uguali” di Pietro Grasso e Laura Boldrini continua a prendere le distanze da Renzi e dal Pd: “La sinistra siamo noi, Renzi ha portato a compimento il programma di Berlusconi”, accusa Nicola Fratoianni. Restando a sinistra, “Potere al Popolo” è pronto allo scatto finale per raggiungere la soglia del 3% per entrare in Parlamento.

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