Casi di pedofilia in tutta Italia: arrestati prof di Riccione e bidello barese

di Gabriella Ronza

Continuano le indagini su casi di pedofilia in tutta Italia, due dei quali accaduti in ambiente scolastico. Il primo è quello del professore di una scuola superiore di Riccione. È stato arrestato, mentre andava a lavoro, il professore 46enne di Pesaro che nei giorni scorsi era stato coinvolto in uno scandalo ed era stato accusato di atti sessuali con una minorenne. Infatti, una sua allieva, la fidanzata 15enne del figlio del professore, aveva ricevuto file audio con richieste sessuali esplicite. La ragazzina ha, poi, ammesso di avere con l’uomo una relazione consensuale. L’indagine è partita su segnalazione del preside dell’istituto dopo che era venuto a conoscenza di questi file inviati. È stata proprio la ragazzina a girare i file ad alcune amiche e da queste i filmati sarebbero finiti sui cellulari di altri ragazzi.

È sotto accusa a Bari, invece, un bidello. Un 58enne di Bitetto, Pietro Rutigliano, impiegato in un istituto scolastico del capoluogo pugliese, è stato arrestato dai carabinieri e posto ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata. L’uomo avrebbe costretto quattro alunne di età compresa fra i 10 e i 12 anni a subire, mentre andavano in bagno, atti sessuali, baci sul collo e sulle labbra, palpeggiamenti e abbracci. A denunciare il collaboratore scolastico sarebbe stato un genitore.

Grave anche la storia, localizzata nel napoletano, di presunti abusi sessuali in famiglia. A far partire le indagini una chat di Facebook creata dai fan di un cantante. È da questi indizi che un sovrintendente della polizia, in servizio alla Questura di Milano, si è accorto che una 13enne poteva essere vittima di abusi. Ha segnalato tutto alla Procura di Nola che ha incaricato i carabinieri di fare accertamenti: la minorenne, secondo le accuse, aveva subito dal luglio 2017 abusi sessuali dal padre.

Sono stati i militari a eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, 41 anni, che deve rispondere di violenza sessuale aggravate e continuata. Le indagini sono state condotte acquisendo le chat ma anche con intercettazioni ambientali, pedinamenti e hanno delineato un grave quadro indiziario a carico del 41enne.

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