G7 Ischia, Minniti: “Accordo con i big provider contro il terrorismo”

di Redazione

“Questo di oggi potrebbe essere un primo passo per un’alleanza internazionale che sconfigga il malware del terrorismo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nella conferenza stampa al termine del G7 di Ischia. “Lo Stato Islamico è caduto a Raqqa ma non nell’ideologia. Collaboreremo con i big provider per sconfiggere il terrorismo”, ha aggiunto.

“L’Isis – ha spiegato Minniti in conferenza stampa – ha costruito la più imponente legione straniera mai esistita, 25-30mila combattenti provenienti da 100 Paesi del mondo. Dopo la caduta di Raqqa, i cosiddetti foreign fighter cercheranno di spostarsi. L’obiettivo è quello di lavorare insieme per impedire di farli tornare a casa come terroristi e di far trovare loro zone franche dove poter agire. C’è bisogno di collaborazione, soprattutto con i più grandi Paesi nord africani”.

“La sconfitta dello Stato Islamico sul campo non rappresenta la fine del terrorismo. La raccolta e la condivisione delle informazioni è di fondamentale importanza”, ha proseguito il ministro dell’Interno. Si inizierà proprio dalla città che fino a qualche giorno fa rappresentava il quartier generale dell’Isis. “Raqqa sarà il primo luogo dove raccoglieremo informazioni, perché – ha detto Minniti – per tre anni è stata la capitale dello Stato Islamico, potrebbe essere una miniera d’oro”.

“Sviluppare forme di cooperazione contro il terrorismo su Internet”. Questo l’obiettivo comune emerso dalla riunione del G7 dei ministri dell’Interno. “Le organizzazioni terroristiche – sottolinea la nota congiunta diffusa al termine del vertice – fanno un uso distorto di Internet per diffondere l’ideologia, reclutare nuovi combattenti, incitare agli attacchi, fornire guide sui metodi di attacco e raccogliere fondi per finanziare le loro azioni. È dunque urgente lavorare in collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, incluse le autorità governative, il mondo dell’industria e la società civile, per contrastare efficacemente l’abuso di Internet da parte delle organizzazioni terroristiche”.

Alla sessione dedicata al contrasto della minaccia terroristica sulla rete, speciale approfondimento nell’ambito della riunione ministeriale, hanno partecipato anche rappresentanti di Google, Microsoft, Facebook e Twitter. Le società attive sul web “continueranno ad avere un ruolo proattivo e garantiranno un’azione decisiva finalizzata a rendere le loro piattaforme più ostili al terrorismo e sosterranno azioni volte a potenziare l’empowerment dei partner della società civile nello sviluppo di narrative alternative online”.

La riunione ministeriale del G7 “ha fornito un nuovo impulso per migliorare ulteriormente il partenariato con il mondo dell’industria, sviluppato nel quadro dell’EU Internet Forum a partire dal 2015 e rafforzato da iniziative autonome intraprese dall’industria di Internet, come il Global Internet Forum to Counter Terrorism”.

I ministri che hanno preso parte al summit ritengono “necessario accrescere i nostri sforzi congiunti in quattro principali aree operative, segnatamente: 1) l’utilizzo di tecnologie automatizzate per la rapida rilevazione e la rimozione dei contenuti terroristici nonché per la prevenzione della loro ulteriore diffusione; 2) la condivisione delle migliori prassi e tecnologie per migliorare la resilienza delle società più piccole; 3) il miglioramento della nostra base di conoscenza attraverso la ricerca e lo sviluppo; 4) e il potenziamento dell’empowerment dei partner della società civile per sviluppare narrative alternative”.

L’obiettivo condiviso è quello di sviluppare forme di cooperazione contro il terrorismo su Internet, “sulla base dei principi di reciproca responsabilità e fiducia, difesa dei valori condivisi di libertà, inclusa la libertà di espressione”.

I partecipanti hanno convenuto sulla necessità di “proseguire il dialogo e garantire un follow-up anche a livello di esperti. A questo proposito, hanno concordato sulla necessità di assegnare un ruolo significativo al Global Internet Forum to Counter Terrorism nonché di sostenere le società più piccole affinché sviluppino le capacità per combattere l’uso distorto per fini terroristici delle loro piattaforme”.

Infine, la riunione ministeriale del G7 ha accolto con favore la creazione di una Rete di Ricerca Globale da parte del Global Internet Forum, con i rappresentanti delle istituzioni accademiche ed esperti per sviluppare congiuntamente l’analisi dell’uso di tecnologie da parte dei terroristi.

SCAMBIO DATI – Nel corso del G7 dei ministri dell’Interno, Minniti e il segretario reggente del Dipartimento della Sicurezza interna degli Usa, Elaine C. Duke, hanno sottoscritto l’Intesa di attuazione dell’Accordo fra il governo italiano e quello degli Stati Uniti per il rafforzamento della cooperazione nella prevenzione e nella lotta alle forme gravi di criminalità, firmato a Roma il 28 maggio 2009.

L’Intesa tecnica, spiega una nota, prevede lo scambio di dati dattiloscopici e consente di creare un meccanismo in base al quale i rispettivi punti di contatto nazionali possono accedere, tramite interrogazioni automatizzate, ai dati contenuti nei sistemi nazionali di identificazione delle impronte digitali, attivando una nuova e strategica forma di collaborazione operativa tra i due Paesi.

L’iniziativa è finalizzata a creare un network per verificare l’identità dei migranti, dei richiedenti asilo o dei rifugiati, allo scopo di accertare se gli stessi siano noti sospetti criminali o terroristi, creando un filtro sicuro (Secure Real Time Platform-Srtp). Secondo l’Intesa, in caso di concordanza fra i dati dattiloscopici, è consentita la trasmissione di informazioni supplementari sulla persona interessata, riferita a specifiche fattispecie criminose.

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