Caserta, da settembre scuole superiori chiuse. Lavornia chiarisce: “Atto cautelativo”

di Antonio Arduino

Anno scolastico a rischio per gli studenti delle scuole superiori di Aversa e per quelli che frequentano gli altri istituti superiori del casertano. “La Provincia di Caserta, per tutte le motivazioni di cui in premessa, che qui si abbiano per integralmente trascritte e ripetute, decreta la sospensione delle attività didattiche presso gli istituti di istruzione secondaria presenti sul territorio provinciale di competenza dell’Ente con decorrenza dal 14 settembre 2017, data di avvio dell’anno scolastico 2017/2018 sul territorio regionale, e sino a nuove disposizioni subordinata all’effettivo recupero, ricorrendone le condizioni normativamente previste, dell’operatività finanziaria ed amministrativa di questo Ente che consenta una efficace gestione dei propri servizi”. Conclude così il decreto numero 18 del 3 agosto 2017 del presidente della Provincia di Caserta, Silvio Lavornia, che annuncia la non riapertura (ovvero la chiusura) a tempo indeterminato delle scuole superiori che avrebbero dovuto riaprire i battenti il 14 settembre prossimo per consentire lo svolgimento dell’anno scolastico 2017/2018.

Una comunicazione trasmessa al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, al presidente della Giunta regionale della Campania, al Sindaco della città metropolitana di Napoli, ai presidenti delle province di Avellino, Benevento e Salerno, ai sindaci e ai Commissari straordinari dei comuni della provincia di Caserta al Prefetto di Caserta, ai procuratori della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Napoli Nord e Cassino, al dirigente scolastico regionale, al dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, ai dirigenti scolastici.

Una comunicazione che mette sotto accusa le istituzioni centrali, sottolineando, tra l’altro, “che ad onta delle rassicurazioni ricevute da una pluralità di interlocutori istituzionali in ordine ad un intervento normativo che consentisse all’Ente di esercitare dignitosamente le funzioni fondamentali ad esso affidate dal vigente quadro normativo, analogamente a quanto previsto per le amministrazione provinciali di Biella e Vibo Valentia, il decreto legge numero 50 del 24 aprile 2017 e la relativa legge di conversione non hanno un alcun modo tenuto conto delle specificità e delle peculiarità della vicenda della Provincia di Caserta, tuttora sostanzialmente impossibilitata all’elaborazione finanche, come già accennato, della mera ipotesi di bilancio stabilmente equilibrato”.

La sospensione delle attività didattiche degli istituti superiori di competenza della Provincia, a partire dal 14 settembre per un tempo indeterminato, mettendo a rischio l’anno scolastico 2017/2018 che potrebbe saltare completamente, è la conseguenza di questa dichiarata, presunta inerzia delle istituzioni che non avrebbero tenuto nella dovuta considerazione la condizione di dissesto finanziario dell’Ente casertano “impossibilitato”, per ragioni finanziarie, ad intervenire per rispettare le norme previste dallo Stato. In particolare, in merito all’affidamento per il quinquennio 2017/2022 del servizio di gestione calore, per un importo presunto di 20 milioni di euro, e all’adeguamento degli edifici scolastici, entro il termine del 31 dicembre 2017, alla normativa sopravvenuta in materia di prevenzione degli incendi, dettata dal decreto del Ministero dell’Interno del 12 maggio 2016 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 121 del 25 maggio 2016.

Servono fondi che la Provincia non possiede. Ciò nonostante è stata costretta a subire negli ultimi tre anni, nonostante il dissesto, il prelievo forzoso del Governo disposto dalla Finanziaria 2014 sulla base della Legge Delrio per alcune decine di milioni di euro. Il governo Gentiloni è intervenuto qualche settimana fa stanziando circa dieci milioni di euro per pagare le tre mensilità arretrate agli oltre 400 dipendenti, i mutui accesi e per gli interventi più urgenti nelle scuole e sulle strade. Sulla vicenda è intervenuta anche la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, che ha garantito che le scuole non resteranno chiuse.

Lavornia precisa: “Atto dovuto in via cautelativa” – Al momento, però, il presidente Lavornia ha deciso di non chiedere proroghe o percorrere altre strade. Tuttavia, ha chiarito che il suo decreto “è un atto dovuto ed è stato adottato meramente in via cautelativa proprio in previsione dell’avvio del nuovo anno scolastico e nelle more della definizione delle procedure avviate dall’Ente per dotare nuovamente gli edifici scolastici di propria competenza, dopo oltre 10 anni, delle certificazioni di prevenzione incendio e di regolare messa a terra. Andranno regolarmente avanti, come già programmato nei giorni scorsi e nonostante la grave crisi ed asfissia finanziaria che vive la Provincia, le procedure tecnico-amministrative utili e necessarie alla regolare ripresa delle attività didattiche nei singoli istituti, come confermato ed illustrato analiticamente anche dal dirigente del settore Edilizia, ingegner Paolo Madonna, nella riunione tecnica dell’altro ieri e poi ancora di ieri con i dirigenti scolastici e la direttrice Luisa Franzese

“Dell’assunzione di tale provvedimento, si ripete esclusivamente cautelativo – continua Lavornia – è stata data regolare comunicazione ai diversi livelli istituzionali interessati e coinvolti nella problematica, nel corso del tavolo istituzionale tenutosi lo scorso martedì 1 agosto presso la Prefettura di Caserta, alla presenza del Prefetto, del direttore scolastico regionale per la Campania, Luisa Franzese, del direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Caserta, Vincenzo Romano, del funzionario della Regione Campania per l’edilizia scolastica, Nicola Di Benedetto, e degli altri funzionari e tecnici dei vari livelli istituzionali presenti. In quella sede, pur tracciando il percorso da seguire per garantire la riapertura delle scuole e delineate le procedure da attivare per scongiurare una vera e propria emergenza, la Provincia ha ribadito la obbligatorietà di adottare un atto da tutti i presenti definito dovuto perché a tutela della Istituzione e dei suoi rappresentanti, attesa la perdurante ed annosa crisi finanziaria, ed anche a tutela degli stessi studenti, insegnanti ed operatori scolastici a vario titolo impegnati da settembre in poi”.

“In queste ore – spiega ancora il presidente della Provincia – il confronto istituzionale sta proseguendo normalmente secondo la road map tracciata in Prefettura e nessuna attività ha subito rallentamenti di sorta, tanto che per fine mese si avrà un quadro più chiaro e completo di quali e quanti istituti potranno riaprire regolarmente il 14 settembre, e lo sforzo della Provincia in queste ore, nonostante il periodo estivo, è massimo e proteso al superamento della fase emergenziale. Alla luce di tanto, non si comprende il clamore scaturito da un decreto ampiamente preannunciato nelle opportune sedi, anche nei mesi scorsi, ed illustrato ai diretti interessati e alle istituzioni coinvolte, men che meno si comprende il tono ed il senso di talune dichiarazioni rese alla stampa dal provveditore Romano che probabilmente era talmente distratto nella riunione di martedì in Prefettura da non aver compreso bene la posizione della Provincia e da non aver neppure informato di tanto i presidi nelle ore immediatamente successive”.

Lavornia, poi, risponde alle polemiche sollevate dal Pd: “Quanto, infine, alle polemiche politiche create da taluni personaggi, è inutile perdere tempo perché c’è chi come il sindaco di Caserta, Carlo Marino, evidentemente già in campagna elettorale, ha perso un’altra buona occasione per tacere atteso che, al netto delle offese personali che connotano il personaggio e denotano una scarsissima sensibilità istituzionale che è mancata in tante altre occasioni in cui ha cercato senza successo di intestarsi altrui risultati, ha dimostrato per l’ennesima volta di non essere per nulla informato arrivando ad invocare tavoli istituzionali che già sono attivi da settimane e lavorano alla soluzione de problema mentre lui è impegnato a fare politica e demagogia sulla pelle dei cittadini casertani. Del resto, se io sono inadeguato come lui afferma, perché Marino non si assume in prima persona la responsabilità di firmare l’apertura delle scuole superiori di Caserta che sono prive di qualsivoglia certificazione? Lo facesse se ne ha potere e coraggio, come ho fatto io per l’anno scolastico appena terminato che si è svolto regolarmene solo grazie al mio eccessivo senso di responsabilità, nonostante avessi assunto la guida della Provincia solo lo scorso settembre ereditando problematiche ed emergenze annose acuite dalla scellerata legge Delrio, amico di partito di Marino e di Capacchione. Alla senatrice Pd, infine, dico di rassegnarsi perché la sua è una battaglia persa, piuttosto profondesse i suoi sforzi nel risolvere a livello parlamentare i problemi della Provincia invece di presentare interrogazioni a ripetizione e chiedere presso gli uffici governativi e ministeriali per ottenere la destituzione del sottoscritto dalla guida dell’Ente”. 

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