Salento, espianto ulivi per lavori del gasdotto: scontri fra polizia e manifestanti

di Redazione

Momenti di tensione tra le forze dell’ordine e i manifestanti che presidiano il cantiere del Tap in località San Basilio, a San Foca nel Salento, per protestare contro l’espianto degli ulivi sul tracciato dove dovrebbe sorgere il micro-tunnel del gasdotto. I mezzi della polizia, per accedere all’area, sono stati costretti a forzare il blocco messo in atto dai manifestanti. Durante una seconda carica degli agenti, due attivisti sono rimasti feriti.

Due poliziotti sono rimasti leggermente contusi dopo il lancio di sassi da parte degli attivisti. Al tentativo dei manifestanti di forzare il cordone le forze dell’ordine hanno reagito con una nuova e breve carica.

Bloccato al momento l’espianto di circa 200 ulivi. La sospensione è stata decisa perché i camion che devono portare gli alberi espiantati (che successivamente saranno nuovamente piantati nella stessa area) al sito di stoccaggio ‘Masseria del Capitano’ non possono uscire dal cantiere per problemi di ordine e sicurezza.

Il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera all’operazione di espianto. L’area di otto chilometri interessata dallo scavo ospiterà una trincea profonda poco più di un metro. Gli alberi dovranno essere spostati e trasferiti in un vivaio prima di aprile, per evitare danni in concomitanza con la stagione calda. Terminate le operazioni, il sito sarà ricoperto con la stessa terra e gli ulivi saranno riposizionati nella loro posizione originaria.

“Utilizzando il massiccio spiegamento di forze che oggi è stato predisposto, il governo dà la misura della sua incapacità di ascoltare e elaborare politicamente le richieste di una regione intera che ha nel suo programma di governo, elaborato dal basso e votato da centinaia di migliaia di pugliesi, lo spostamento dell’approdo Tap in altra area”. Così il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha commentato gli scontri di Melendugno.

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