Nola, pazienti dell’ospedale curati sul pavimento. Ministro invia ispettori

di Redazione

Pazienti adagiati su coperte e curati a terra, sul pavimento. Non si tratta di un ospedale situato in una zona di guerra ma del “Santa Maria della Pietà” di Nola, nel Napoletano. Non ci sono evidentemente letti né barelle a Nola e i degenti trovano posto sul nudo pavimento.

Di fronte alle immagini eloquenti, postate su Facebook, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha disposto l’apertura di un’indagine interna “per una puntuale verifica dei fatti e per accertare tutte le responsabilità”.

Il deputato di Forza Italia Paolo Russo annuncia un’interrogazione parlamentare: “Se il Santa Maria della Pietà deve funzionare in questo modo è meglio chiuderlo perché di ospedali così si muore. De Luca aveva promesso che non saremmo mai più stati ultimi, ci ha ridotti all’indigenza”.

“Ho sentito il ministro Beatrice Lorenzin sul caso del Santa Maria della Pietà, il presidio sanitario di Nola, che mi ha assicurato che manderà gli ispettori. È una situazione intollerabile e scandalosa”. A dirlo è Gioacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa e coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra in Campania in riferimento alla situazione dell’ospedale dove malati sono stati adagiati a terra in assenza di letti e barelle come segnalato da alcuni familiari. “Inoltre, – aggiunge – chiedo al presidente De Luca di prendere provvedimenti seri anche perché in Campania ci sono tante strutture di eccellenza, così come tantissimi medici straordinari. È ingiusto che tutte queste nostre eccellenze poi vengono confuse con queste situazioni al limite del paradossale”.

L’ospedale si occupa della tutela di oltre mezzo milione di persone tra la zona vesuviana, l’agro nocerino sarnese e la provincia di Avellino, e il direttore sanitario, Andrea De Stefano, difende le scelte fatte.

In un ospedale in emergenza con carenza d’acqua in seguito ai disagi provocati dal freddo estremo che vige in tutta Italia, l’episodio risalirebbe a circa due giorni fa, quando il centro si è trovato con ben 265 ricoverati, su 107 posti letto disponibili.

Al terminare delle barelle, tra le quali due richieste alle autoambulanze, i vertici del nosocomio hanno preferito curare le persone piuttosto che mandarle via. Tra questi anche un paziente in arresto cardiaco. “Una di quelle persone era in arresto cardiaco, ma che dovevamo fare senza letti né barelle, mandarla via? I medici hanno preferito fare la defibrillazione sul pavimento, pur di salvarle la vita come è accaduto”, afferma il direttore sanitario De Stefano. A suo giudizio le immagini mostrate anche in tv “non hanno dato una bella immagine dell’ospedale, ma era l’unica soluzione per far fronte all’emergenza”. De Stefano ha raccontato: “L’altra persona ritratta a terra era stata messa in posizione antisoffocamento perché era in preda al vomito”.

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