Napoli, bombola esplosa ai Camaldoli: muore operaio 60enne

di Redazione

Napoli – Si aggrava il bilancio dell’esplosione di una bombola di gas avvenuta lo scorso 16 gennaio nel parcheggio della piscina Ariete, in via Guantai all’Orsolone, nella zona dei Camaldoli, a Napoli.

E’ morto il più grave dei tre pazienti ricoverati al Cardarelli. L’uomo, Mario Moccia, operaio della Demagas, incaricata della manutenzione dell’impianto, aveva 60 anni, compiuti proprio il giorno dell’incidente. Le sue condizioni (ustioni gravi sul 90 per cento del corpo) erano subito apparse gravissime. Ancora ricoverati, con ustioni sul 50% del corpo, Luca Russo, dipendente della piscina e Antonio Rudi, altro operaio della Demagas. Lo scoppio, e il rogo successivo, aveva causato subito il decesso di Davide Conato, che per la piscina effettuava lavori di manutenzione.

Intanto, si indaga sulle cause del tragico incidente. L’ipotesi più accreditata, suffragata da quanto dichiarato da alcuni testimoni, è la fuga di gas dal contenitore a servizio della piscina della scuola di nuoto. Quattro auto sono state distrutte da fiamme e spostamento di aria, altre cinque danneggiate; erano nel parcheggio della piscina.

“Abbiamo sentito un boato fortissimo. Poi tutti ci siamo precipitati in strada. Sono stati minuti di vero terrore, c’era gente in fiamme che correva”, raccontano alcune persone che abitano nei pressi del luogo in cui c’è stata l’esplosione.

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