Trump, protesta contro bando rifugiati. Onu: “Illegale e malvagio”

di Redazione

Dopo i giudici, anche la diplomazia sembra remare contro la Casa Bianca. Decine di diplomatici americani e di funzionari del Dipartimento di Stato Usa sono pronti a firmare un cosiddetto “memorandum di dissenso”, perché in disaccordo e preoccupati dalla decisione del presidente Donald Trump di proibire per 90 giorni l’ingresso a cittadini di 7 paesi a maggioranza islamica, tra cui la Siria. Secondo AbcNews, una bozza di documento sta circolando da diversi giorni: si sostiene che la decisione di Trump sia contraria ai valori americani e soprattutto dannosa per la lotta al terrorismo.

Il presidente americano, da parte sua, reagisce spiegando su Twitter le proprie motivazioni. “Non c’è niente di piacevole – scrive – nel cercare i terroristi prima che entrino nel nostro Paese. Questa è una grande parte della mia campagna. Studiate il mondo!”. E per quanto riguarda il caos negli aeroporti, sostiene che “i problemi sono stati causati dal blocco dei computer Delta, dai manifestanti e dalle lacrime del senatore Schumer. Il segretario Kelly dice che tutto sta andando bene con pochissimi problemi: solo 109 persone su 325.000 sono state fermate”. E Kellyanne Conway, consigliere di Trump, sottolinea che la priorità del presidente “è mantenere il Paese sicuro. Le proteste sono legate a manifestanti poco informati”.

Il Parlamento iracheno chiede al governo di “reagire” al divieto di ingresso negli Usa imposto dal presidente americano Donald Trump. Lo ha fatto sapere una fonte parlamentare. Secondo una fonte governativa a Baghdad, il ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al-Jaafari ha in programma di incontrare l’ambasciatore americano per esprimergli dissenso sulla decisione di Trump. Nel frattempo è stata varata una “misura di reciprocità” sull’immigrazione.

L’Unione Europea si assicurerà che i propri cittadini non siano vittime di “alcuna discriminazione” a causa del divieto di ingresso deciso dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nei confronti di sette Paesi islamici: lo ha dichiarato il portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas. “I nostri legali sono in contatto con i nostri partner europei e con altri Paesi, ed ovviamente ci assicureremo che nessuna discriminazione venga inflitta ai nostri cittadini”, ha spiegato il portavoce.

Lo stop all’ingresso in Usa dei cittadini di sette Paesi a maggioranza islamica deciso da Trump, è “illegale” e “malvagio”, nonché un spreco di risorse nella lotta contro il terrorismo. Lo ha detto l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani Zeid Ra’ad Al Husein.

Intanto, il grado di disapprovazione dei cittadini Usa per Donald Trump ha toccato un nuovo record: il 51% della popolazione ritiene che il presidente non dovrebbe essere il loro leader, mentre il 42% approva il suo operato. E’ quanto emerge da un sondaggio Gallup. Un risultato, questo, raggiunto dopo poco più di una settimana dal suo insediamento – commentano i media internazionali. George W. Bush aveva superato la soglia del 50% di disapprovazione ma nell’arco di tre anni. Continua dunque il periodo nero tra l’attuale presidenza americana e i media. Questo alla luce, soprattutto, del recente blocco dei visti di ingresso per i rifugiati provenienti da alcuni Paesi islamici.

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