Macellazione illegale e carni infette sui Nebrodi, 50 indagati

di Redazione

Messina – Commercio di carni infette e furti di animali: era questo il business che è stato scoperto e su cui sta indagando la procura della repubblica di Patti.

Oltre 50 gli indagati. Coinvolti il sindaco di Floresta Sebastiano Marzullo (veterinario), il comandante della polizia municipale Nicolò Oriti Titi, un sostituto commissario di polizia Tortorici Vincenzo Saporito.

All’alba di mercoledì sono scattate 33 ordinanze di misura cautelare a carico di persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, furto, ricettazione, maltrattamento e uccisioni di animali, commercio di sostanze alimentari nocive, adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine.

La squadra mobile di Messina e il commissariato di Sant’Agata di Militello hanno arrestato due persone, nove sono finite ai domiciliari, 19 hanno ricevuto l’obbligo o il divieto di dimora, tre sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio.

Due le associazioni mafiose coinvolte che facevano riferimento ai Tortoriciani e ai Cesaresi, che operavano tra Sant’Agata Militello, San Fratello, Tortorici, Cesarò, Alcara li Fusi, Caronia, composte da allevatori e macellai, che mettevano a segno furti di animali proprio per creare una filiera clandestina che proseguiva con la macellazione e successiva vendita al pubblico di alimenti pericolosi per la salute e privi di controlli sanitari.

I medici veterinari dell’Asp di Sant’Agata Militello, ritenuti legati ad una delle due associazioni, secondo gli inquirenti assicuravano tutte le false certificazioni.

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