Lsu dai paesi dell’agro ad Aversa. Opposizione: “Clientelismo”. Il sindaco: “Chiacchiere”

di Nicola Rosselli

Orta di Atella, Teverola, Carinaro ed ancora altri comuni dell’Agro Aversano hanno concesso il nulla osta al trasferimento di propri lavoratori socialmente utili ad Aversa. Sono ben sette le unità lavorative arrivate presso la casa comunale aversana per poter continuare a lavorare.

Una vera e propria ‘manna’ considerato che i trasferimenti sono avvenuti a costo zero e se si considera che queste persone lavorano per quattro ore al giorno per avere diritto al sussidio che viene corrisposto dalla Regione Campania. Insomma, è come avere almeno tre impiegati e mezzo in più a costo zero.

Questo, però, non è così, considerato che buona parte di questi lavoratori socialmente utili, se non addirittura tutti, saranno destinatari dell’integrazione salariale che, occorre evidenziarlo, è a totale carico dell’ente locale che li ha in carico.

Non a caso, sono stati presi proprio con questa ‘premessa-promessa’ di un maggiore guadagno, come qualcuno di loro ha candidamente confessato e come sta già avvenendo, e come confermato da provvedimenti già adottati.

Una cosa possibile sicuramente per sei di loro, considerato che quando il commissario straordinario Mario Rosario Ruffo (presente in città sino allo scorso mese di giugno) ha approvato il bilancio per il 2016 ha previsto la presenza di 69 lavoratori socialmente utili e che oggi, al netto dei nuovi, sono 63. Tant’è che almeno per uno di essi, proveniente da Teverola, c’è già stata l’integrazione salariale.

Nulla di negativo. Anzi. Si riesce a rimpiazzare una parte dei tanti dipendenti andati in pensione e non sostituiti a causa della normativa vigente con una spesa irrisoria rispetto al costo di un nuovo dipendente.

Diverse sono, però, che si sono levate dall’opposizione per evidenziare che, a loro dire, che questi Lsu non sarebbero stati scelti a caso, ma perché vicini a questo o quel consigliere comunale di maggioranza. Addirittura, si afferma che una lavoratrice come secondo lavoro fa da segretaria nello studio del padre di una consigliera vicina al sindaco De Cristofaro.

Voci non confermate, “ma se fosse vero – affermano dall’opposizione – ci sarebbe una sola considerazione: questa maggioranza composta da dilettanti allo sbaraglio ha imparato presto ad amministrare, ma ha assimilato solo la possibilità di fare clientelismo”.

Sorride a queste accuse il sindaco Enrico De Cristofaro che fornisce la sua versione dei fatti. “Siamo di fronte a richieste di mobilità – ha dichiarato il primo cittadino – fatte da tempo, anche prima del nostro insediamento. Non conosciamo le persone interessate. Abbiamo inteso soddisfare alcune richieste di alcuni comuni, come ad esempio nel caso di Carinaro. In un solo caso, poi, c’è stata una nostra specifica richiesta poichè abbiamo perso l’autista dello scuolabus. Ci ha risposto il comune di Teverola dando la propria disponibilità al trasferimento per mobilità. Solo in questo caso abbiamo già deciso di concedere l’integrazione salariale in considerazione del tipo di lavoro svolto, poiché l’autista serve per più di quattro ore al giorno. Tutto il resto sono soltanto chiacchiere”.

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