Cuneo, 40 colpi in un anno: sgominata banda di albanesi

di Redazione

Cuneo – Operazione “Ulisse” (dal tipo di monovolume usato per commettere i reati) quella portata a termine dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Cuneo e dai colleghi della compagnia di Cuneo. Sgominato un gruppo albanese dedito ai furti, in particolare di notte con spaccata in danno di attività commerciali per razziare videopoker e slot machine, nelle province di Cuneo e Torino.

Eseguite nove misure cautelari personali (8 in carcere ed 1 ai domiciliari) con le accuse, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di rapina, porto abusivo armi comuni da sparo, furto aggravato, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Addebitati una quarantina di furti, due rapine ed altri reati commessi tra dicembre 2014 ed aprile 2016 con un danno quantificato in 200mila euro circa.

L’indagine è iniziata tra il 2014 ed il 2015 quando, in provincia di Cuneo, si era registrata una preoccupante recrudescenza di furti con spaccata notturna ai danni di bar, tabacchi e sale giochi con video slot, ma anche vari furti di ingenti quantità di carburante (gasolio in particolare) in danno di aziende agricole.

In due casi, a Fossano a luglio 2015 ed a febbraio 2016, ai danni di una sala giochi e di un bar in cui erano installati videopoker, il gruppo, durante il colpo, aveva tirato pietre e mattoni verso i proprietari, che erano accorsi sul posto svegliati dai rumori perché abitavano lì vicino. Per questi due episodi l’accusa è di rapina.

Agli albanesi, alcuni dei quali abitanti a Cuneo, Busca e Saluzzo, i carabinieri sono arrivati analizzando le immagini di videosorveglianza di cui erano dotati alcuni locali presi di mira e visionando le immagini delle telecamere pubbliche installate lungo alcune strade cuneesi. In seguito – coordinati dai pm della Procura della Repubblica di Cuneo Attilio Offman e Giulia Colangeli – sono stati svolti intercettazioni telefoniche, ambientali, analisi di tabulati telefonici e servizi di osservazione e pedinamento, sino ad arrivare all’esecuzione delle misure cautelari.

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