Sky e Mediaset Premium “gratis” con sistemi illegali: 240 denunce

di Redazione

La Guardia di Finanza de La Spezia, coordinata dal pm Luca Monteverde, ha condotto una vasta attività investigativa che ha permesso di smascherare un raffinato meccanismo di frode attuato a danno delle emittenti televisive “Sky” e “Mediaset”.

Sviluppando notizie acquisite nel corso del controllo economico del territorio, le Fiamme Gialle hanno avviato specifiche indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, che hanno portato ad individuare un soggetto spezzino in possesso di un sofisticato sistema software e articolati apparati hardware in grado di captare e veicolare illecitamente il segnale criptato emesso dalle emittenti “Sky” e “Mediaset”, per fornirlo direttamente presso l’abitazione di altri soggetti suoi “clienti” previo compenso in denaro.

Tutti gli apparati sono stati sequestrati in sede di perquisizione domiciliare. A fronte di un pagamento mensile di 20 euro, i “clienti” potevano beneficiare dell’utilizzo di abbonamenti “full” su entrambe le piattaforme televisive ad accesso condizionato, sia a mezzo del meccanismo denominato “Card-Sharing” che a mezzo di trasmissione del segnale “Ip-Tv”.

L’attività investigativa, eseguita anche con l’ausilio di consulenti informatici delle società Sky e Mediaset, oltre a far emergere la condotta fraudolenta del soggetto, ha permesso di individuare una vasta rete di clienti gestita dallo stesso, in qualità di “owner” (osservatore-padrone) e “reseller” (rivenditore), ramificata su tutto il territorio nazionale.

Gli elementi raccolti hanno permesso di appurare che il soggetto aveva in corso l’illecita attività da almeno 8 mesi, nel corso dei quali avrebbe accumulato profitti per circa 50mila euro ed arrecato un danno economico a Sky e Mediaset di quasi mezzo milione di euro.

Sono stati identificati 240 soggetti utilizzatori del servizio, anch’essi denunciati all’autorità giudiziaria delle ulteriori 23 Procure competenti per il luogo di commissione del reato, ubicate in 12 regioni del territorio nazionale, in violazione del diritto d’autore. Quest’ultimi, a seguito dell’accertamento penale del fatto, rischiano fino a tre anni di reclusione ed oltre 25mila euro di multa.

La violazione del diritto d’autore danneggia il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, il cui equilibrio, anche in campo economico, è condizione fondamentale per attrarre gli investimenti e rilanciare lo sviluppo e la crescita.

L’attività investigativa ha permesso di constatare che la sorgente dei segnali criptati sarebbe ubicata in alcuni server dislocati sul territorio francese. In tal senso, le indagini stanno proseguendo nell’ottica di un coordinamento info-investigativo trans-frontaliero.

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