Isola ecologica, Masi: “Vogliono realizzarla in un’area di inedificabilità assoluta”

di Redazione

Carinaro – <<L’Amministrazione di Carinaro, pur di giustificare la costruenda isola ecologica a ridosso del cimitero, non sa più quale scusa trovare. Ora ne trova un’altra, l’ennesima della serie, ma pur essa, come le altre, pretestuosa e per nulla affatto convincente.

Dopo le recenti giustificazioni, apprendiamo che l’Amministrazione sceglie l’area cimiteriale per costruire l’opera perché intende utilizzare uno spazio, acquisito dalla passata Amministrazione nell’ambito della realizzazione dell’ampliamento del cimitero, anche per bloccare gli sversamenti abusivi lungo le strade di campagna poste a ridosso del cimitero.

Mi preme, intanto, cogliere l’occasione che sulle questioni del nuovo cimitero, sul suo dimensionamento e sulle difficoltà sorte nelle ultime fasi di lavorazione, da tempo chiedo invano che si apra un confronto pubblico, alla presenza del progettista e del direttore dei lavori.

Sull’ennesima giustificazione addotta per quest’opera posta a ridosso del cimitero, mi sento di dire che questa, come tutte le altre, appare generica, speciosa e priva di idonea argomentazione di prova.

Fantasiosa appariva la tesi di qualche giorno or sono circa l’idea di trasformare l’isola ecologica in officina permanente per la riparazione dei cosiddetti “ferri vecchi” e per la loro successiva rivendita: parole pronunciate in libertà da parte di chi dimostra di essere fuori dalla realtà che ci circonda.

Ancor più cervellotica appare la tesi di oggi secondo cui la realizzazione dell’isola ecologica in area cimiteriale servirà a bloccare lo sversamento di rifiuti nelle stradine di campagna poste a ridosso del cimitero. Questa tesi dimostra che nell’Amministrazione c’è chi non ha neppure la percezione delle cause degli sversamenti abusivi in quei luoghi. Questi ultimi avvengono di notte, ad opera di persone di poco scrupolo, quasi tutti forestieri, che depositano il più delle volte rifiuti pericolosi ed illegali, che non possono essere mai ricevuti da una isola ecologica. Queste azioni dilettuose si combattono riappropriandosi del territorio, con azioni di controllo mirato, con l’aiuto delle Forze dell’ordine.

Le principali obiezioni ed i nodi più significativi che sono stati sollevati da noi, da Terra dei Fuochi, dal Movimento 5 Stelle, e dalla stessa opposizione consiliare sono invece ancora tutti in piedi, senza che l’Amministrazione dimostri voglia e capacità di discuterli o di rintuzzarli!

Circa l’attuale utilità dell’opera, avevamo detto che essa attualmente è poco utile e per niente urgente, attesi i risultati significativi della raccolta differenziata, i vantaggi economici già conseguiti dallo smaltimento di quei rifiuti che solitamente vanno portati nell’isola ecologica e tenuto conto anche dei soldi da spendere per realizzare e per gestire il sito. Sono tutte considerazioni che trovano il conforto nei dati e negli elementi ufficialmente acquisiti agli atti del Comune.

I vantaggi aggiuntivi decantati dall’Amministrazione (ammesso che ve ne siano), invece, mancano di prove documentali e della indispensabile valutazione tra costi e ricavi dell’intera operazione. Nessuna risposta infine viene data alla ipotesi da noi accennata di una isola ecologica consortile in area con i Comuni di Teverola e Gricignano, alla vigilia dell’entrata in funzione dell’Ato/5.

Più gravi poi sono i silenzi sugli aspetti che coinvolgono la legittimità dell’opera. Dicemmo che l’isola ecologica realizzata in area cimiteriale, è illegittima perché: in contrasto con il Piano regolatore, che la prevede in altra zona e che le aree alternative, quelle destinate ad attrezzature pubbliche, sono ammesse quando il Puc non l’ha prevista appositamente; in contrasto con il Puc perché impedisce la realizzazione della strada di piano che collega l’area cimiteriale con l’ex strada provinciale Teverola-Gricignano, nei pressi del Palazzo di Casignano;  l’isola ecologica, realizzata nella zona di rispetto cimiteriale, si scontra con il principio della “inedificabilità assoluta”, previsto dalla legge e confermato da un numero sconfinato di sentenze, anche recentissime secondo cui nelle zone di rispetto cimiteriale non è consentito realizzare opere fisse al suolo, come muri di cinta con fondazioni, trasformazione del terreno, prefabbricati, etc., contrariamente a quello previsto dal progetto di Carinaro (che l’Amministrazione dimostra addirittura neppure di conoscere in quanto scopiazzato, con il sistema copia-incolla, dal progetto del Comune di Marano dove ha lavorato l’attuale responsabile dell’Utc Ferriello).

L’amministrazione è così in imbarazzo ed, evidentemente cosciente di essere nel torto, che si vede costretta a citare alcune sentenze, peraltro di oltre 40 anni addietro!

Esse non dimostrano un bel niente, se non cattiva fede o la mancanza di comprensione dei più elementari principi di diritto, perché` si riferiscono alla possibilità di realizzazione in zona di rispetto cimiteriale di opere non ancorate in modo fisso al suolo. E questo non è il caso di Carinaro!

Sottolineiamo, infine, che l’isola progettata, essendo confinante con il parcheggio cimiteriale, non si può avvalere neppure della deroga prevista dalla legge per le opere pubbliche in zona di rispetto cimiteriale, in quanto la distanza dall’impianto cimiteriale (nel cui concetto, ai sensi della Dpr numero 285 del 1990 rientra anche il parcheggio del cimitero) incontra il limite invalicabile dei 50 metri, mentre l’opera aderisce allo stesso parcheggio.

Cosa risponde l’amministrazione a queste obiezioni di fondo? Niente! E’ speculazione questa?

Provi l’Amministrazione a chiederlo agli abitanti del “Rione Cimitero”, che imbufaliti dai danni ambientali provenienti dalla presenza del Cimitero, dalle Antenne di telefonia e dalla recenti modifiche del traffico che hanno dirottato nel rione un carico insopportabile di portata provinciale, non sono disposti a subire altre mortificazioni ed ulteriori violazioni della loro dignità!>>.

Mario Masi

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