Virus “Zika”, un caso in Danimarca. Obama: “Accelerare la ricerca”

di Redazione

Un altro caso di contagio arriva dalla Danimarca dove una persona è risultata positiva al virus “Zika”. Si tratta del primo registrato nel Paese. Intanto, nel resto d’Europa, dove sono emersi casi in Gran Bretagna, Spagna e anche Italia, la preoccupazione cresce.

L’infezione è stata causata da persone che rientravano da viaggi nei Paesi dove hanno subìto la puntura della zanzara Aedes Aegypti, “trasporatore” del virus. Anche il cittadino danese che ha contratto il virus aveva viaggiato in Centro e Sudamerica, come riferiscono fonti sanitarie danesi.

Il virus viene trasmesso dalle zanzare ed è presente nel sangue delle persone infette. La malattia in sè non è pericolosa, ma in coincidenza con l’epidemia in Brasile e in altri Paesi si è verificato un netto aumento delle nascite di bambini affetti da microcefalia, una grave malformazione del cranio e del cervello.

L’infezione, particolarmente diffusa in Sudamerica, si sta estendendo nei Paesi del Centro America. Anche negli Stati Uniti si segnalano i primi quattro casi di persone che hanno contratto il virus mentre si trovavano all’estero. E’ risultato positivo al virus Zika un cittadino dell’Arcansas, come ha annunciato il dipartimento della Salute. Anche in questo caso si tratta di una persona che era stata in Brasile a maggio.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il virus si diffonderà rapidamente in tutto il territorio dell’America, esclusi Cile e Canada. L’isola caraibica di Portorico ha comunicato di aver diagnosticato la malattia in 19 persone, nessuna delle quali fortunatamente incinta, il gruppo più a rischio per le conseguenze sul nascituro. E la Colombia, il Paese più colpito, insieme con il Brasile, ha decretato il primo livello di allerta con la previsione di 600mila casi di infezione per il 2016. Ad oggi sono stati confermati 13.808 casi di cui 890 donne incinte.

La Casa Bianca ha riferito che il presidente Obama “ha posto l’accento sulla necessità che vengano accelerate le ricerche per ottenere test diagnostici piu rapidi e per sviluppare vaccini e terapie, oltre che fornire una migliore informazione”.

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