Chiesa: divorziati, gay e risposati discussi nel Sinodo su famiglia

di Stefania Arpaia

Città del Vaticano – Aperture sulla comunione ai divorziati, accoglienza ai gay e a coppie risposate, sono i principali temi discussi nel Sinodo sulla famiglia.

Papa Francesco e la sua chiesa rivoluzioneranno l’idea della famiglia cattolica nel testo che verrà presentato il prossimo autunno. Come comportarsi con divorziati, coppie disposte a risposarsi e omosessuali sono i temi più spinosi che vedono ancora controversie e opinioni contraddittorie. E’ già un traguardo però che il mondo religioso, da sempre conservatore, inizi a discuterne. Non saranno invece accettati i matrimoni gay.

Per la prima volta si discuterà dell’argomento senza pregiudizi. Il dibattito tra cardinali, vescovi e sacerdoti, i cosiddetti “padri sinodali”, durerà tre settimane.

“Anche le situazioni dei divorziati risposati esigono un attento discernimento e un accompagnamento di grande rispetto, evitando ogni linguaggio e atteggiamento che li faccia sentire discriminati e promuovendo la loro partecipazione alla vita della comunità. Prendersi cura di loro non è per la comunità cristiana un indebolimento della sua fede e della sua testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale, anzi essa esprime proprio in questa cura la sua carità”, dice l’Istrumentum Laboris, il documento base presentato martedì dal cardinale Lorenzo Baldisseri, dal cardinale Peter Erdo e dall’arcivescovo Bruno Forte.

“Si richiede da molte parti che l’attenzione e l’accompagnamento nei confronti dei divorziati risposati civilmente si orientino verso una sempre maggiore loro integrazione nella vita della comunità cristiana, tenendo conto della diversità delle situazioni di partenza – prosegue il testo – Dal momento che questi fedeli non sono fuori della Chiesa, si propone di riflettere sulla opportunità di far cadere queste esclusioni. Inoltre, sempre per favorire una loro maggiore integrazione nella comunità cristiana, occorre rivolgere un’attenzione specifica ai loro figli, dato l’insostituibile ruolo educativo dei genitori, in ragione del preminente interesse del minore”.

“È bene che questi cammini di integrazione pastorale dei divorziati risposati civilmente siano preceduti da un opportuno discernimento da parte dei pastori circa l’irreversibilità della situazione e la vita di fede della coppia in nuova unione, vengano accompagnati da una sensibilizzazione della comunità cristiana in ordine all’accoglienza delle persone interessate e vadano a realizzarsi secondo una legge di gradualità, rispettosa della maturazione delle coscienze”, si legge nel testo.

Su coppie gay: “Alcune famiglie vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con orientamento omosessuale. Al riguardo ci si è interrogati su quale attenzione pastorale sia opportuna di fronte a questa situazione riferendosi a quanto insegna la Chiesa: non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione”.

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