Standard, Sagliocco: “Se ampliassero indagini ci sarebbero sorprese”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Non voglio giustificare Ciaramella ma oggettivamente su questo tema ci sono grosse difficoltà. La Corte dei Conti ha preso in esame un periodo preciso, ma sono convinto che se si dedicasse ad altri periodi il risultato sarebbe, forse, ancora più sorprendente”.

Il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco, il giorno dopo l’annunzio dei giudici contabili sulla contestazione all’ex sindaco e ad alcuni dirigenti comunali, nonostante i rapporti non idilliaci con il suo predecessore, gli offre una sponda, sottolineando che quello dell’utilizzo e, soprattutto, del recupero degli standard urbanistici rappresenta una difficile realtà che non era stata, sino a qualche mese fa, mai affrontata nella città normanna dove cedere giuridicamente porzioni di terreno (gli standard urbanistici, appunto) quale corrispettivo per i permessi a costruire al posto di sborsare gli oneri di urbanizzazione, ma continuare a goderne di fatto era una prassi praticamente ordinaria.

Una decisione questa della magistratura contabile di contestare la mancata difesa degli standard, consentendone in un caso eclatante l’usucapione, che era nell’aria dopo i numerosi accessi da parte delle fiamme gialle del tenente colonnello Danilo Toma negli uffici della casa comunale. Un’attività che ha portato l’attuale amministrazione ad attivarsi per tempo e ad effettuare una serie di recuperi, anche se osteggiati.

“La mia amministrazione – ha continuato il primo cittadino normanno – ha mantenuto in atto questa attività di recupero che è collegata alla trasparenza. Un’attività che ha anche procurato inimicizie e incomprensioni, ma qualcuno deve pur farla. Non voglio e non posso entrare nel merito delle posizioni dei singoli amministratori e dirigenti, posso solo dire che questa da noi intrapresa deve essere la strada da seguire come la stessa Corte dei Conti ha tenuto a precisare qualche settimana fa, quando ci ha additato quale amministrazione virtuosa in questo campo. Anche altre questioni sono connesse a questa logica di trasparenza, come il recupero di somme per alcuni servizi pagati da alcuni e non da tutti. Questo non solo a fronte delle possibili azioni della Corte dei Conti, ma dei bilanci che vanno fatti quadrare in un momento che non consente più artifizi”.

“Nella commissione consiliare patrimonio – ha dichiarato il consigliere comunale Mimmo Palmieri, presidente dell’organismo – abbiamo stilato un regolamento votato da maggioranza e opposizione con il quale si definisce non solo l’identificazione dei beni del comune, ma anche l’utilizzo. E’ pronto da tempo, ma ancora non è stato portato all’esame del consiglio comunale”.

Da quanto è dato sapere, quel regolamento è fermo presso la commissione statuto per l’ultimo esame, ma di tempo ne è passato molto e invano. Si tratta di un regolamento che, specialmente per quanto riguarda i piccoli appezzamenti, si da facoltà ai privati di curarli e attrezzarli con arredo urbano, ma di tenerli aperti alla collettività. Per gli appezzamenti più estesi, invece, dovrà essere il consiglio comunale, compatibilmente con gli strumenti urbanistici vigenti, a prevedere la realizzazione di opere pubbliche quali scuole, strutture sportive o altro.

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