Strage Tunisia, Mattarella: “Non abbiamo tempo”

di Emma Zampella

Tunisi – Sono ventitré i morti della strage che, ventiquattro ore fa, si consumava a Tunisi. Tra le vittime anche due italiani, mentre le autorità manifestazione preoccupazione per i due dispersi. Un destino amaro quello che ha spezzato le vite di Francesco Caldara, pensionato 64enne di Novara, e di Orazio Conte, l’informatico in vacanza con la moglie.

Ancora nessuna notizia delle due donne disperse. Si tratta di Giuseppina Biella, 70enne di Monza e di Antonella Sesino, 54enne torinese. Cominciano a farsi più chiari, invece, i dettagli della strage che ha portato alla morte di visitatori in vacanza nella splendida meta turistica. Secondo una prima ricostruzione, cinque uomini armati e vestiti da militari hanno assaltato il museo di Bardo, nel cuore della città, accanto al Parlamento.

 Pare che nel mirino dei terroristi fosse proprio la sede dei ministri. Nell’attentato però a perdere la vita sono stati solo stranieri: a quanto riferiscono le autorità gli assalitori non avrebbero ucciso connazionali. Un assalto avvenuto con una sparatoria, un assedio durante il quale decine di turisti sono stati presi in ostaggio, provocando il ferimento di cinquanta persone.  Un blitz delle forze antiterrorismo tunisine ha messo fine dopo un paio d’ore all’assedio, con le immagini rimandate da tutte le tv degli ostaggi che fuggivano terrorizzati e protetti dalle unità speciali. Due degli attentatori, entrambi di nazionalità tunisina, sono morti.

Mentre il presidente Beji Caid Essebsi dice che il Paese è “in guerra” per sradicare il terrorismo, sono state arrestate 10 persone: quattro sarebbero direttamente collegate al massacro, cinque sono sospettate di avere legami con la cellula terroristica, mentre sull’ultima, sorella di uno degli attentatori, non si hanno indicazioni più precise. I killer erano giovani, giovanissimi e venivano “dalle montagne”.  Le indagini portano dritto alla Katiba Uqba ibn Nafi. Un gruppo che conduce da due anni una guerriglia sanguinosa nella zona attorno al passo di Kasserine. Ufficialmente la colonna tunisina di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) che però dall’estate scorsa strizza l’occhio all’Isis.

L’ufficio della Presidenza tunisina ha intanto annunciato che sarà schierato l’esercito nelle principali città per far fronte alla minaccia. Il premier Essid ha rivelato che uno dei terroristi responsabili dell’attacco era noto ai servizi d’intelligence.

Poco dopo la fine del blitz, è apparso in tv il premier tunisino Habib Essid: “Questa sarà una guerra lunga – ha affermato – dobbiamo mobilitarci a ogni livello, tutti insieme, tutte le appartenenze politiche e sociali per lottare contro il terrorismo. Serve unità nella difesa del nostro paese che è in pericolo”. Essid ha ricordato che le operazioni antiterrorismo tunisine hanno portato da inizio febbraio all’arresto di circa 400 presunti terroristi. E proprio ieri era in discussione al Parlamento una nuova legge antiterrorismo che da un anno avanza lentamente in aula, causa le critiche di opposizioni e ong sulla limitazione delle libertà individuali, giudicata eccessiva. Proprio in seguito alla strage in sinagoga del 2002, nel 2003 il governo di Ben Alì aveva varato una dura legge contro il terrorismo, che quella attualmente al Parlamento dovrebbe sostituire.

Al momento dell’attacco, nel luogo della sparatoria erano in circolazione tre bus turistici con i partecipanti alla crociera sulle navi Costa Fascinosa e Msc Splendida. Tra loro, un gruppo di dipendenti del Comune di Torino. Gran parte degli italiani coinvolti facevano parte del gruppo appena sbarcato dalla nave Costa. La compagnia navale ha deciso di cancellare tutti i prossimi scali in Tunisia. Il premier Matteo Renzi ha espresso vicinanza al governo ed alle autorità tunisine. “In queste ore di dolore, con il cuore e con la mente siamo vicini alle famiglie dei nostri connazionali coinvolti nella tragedia di Tunisi”, ha poi twittato in serata. “Non abbiamo molto tempo” per contrastare la minaccia del terrorismo, afferma invece oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un passaggio dell’intervista alla Cnn pubblicato su Twitter dalla giornalista Christiane Amanpour. Quello di ieri a Tunisi è stato “un attacco alla democrazia e alla cultura”, quanto è accaduto è stato “doloroso” e “allarmante”.

 Secondo fonti tunisine, tuttavia, altri sospettati sarebbero riusciti a fuggire. Si tratta dell’attentato più sanguinoso della storia moderna tunisina. Ancora nessuna rivendicazione ufficiale è stata fatta, ma le autorità nazionali parlano di attacco terroristico.

Quanto alle vittime italiane, particolarmente colpita la regione del Piemonte nella tragedia. Le due vittime italiane sono infatti due piemontesi, mentre tra i feriti, tre sono piemontesi. Una donna è inoltre dispersa. Tra gli italiani che domenica scorsa si sono imbarcati sulla Costa Fascinosa, a Savona, per una crociera nel Mediterraneo di una settimana i torinesi sono una ottantina.

“Sparano, aiutateci”, dice al telefono Carolina Bottari, impiegata dell’ufficio Patrimonio del Comune di Torino. La donna è la prima a riuscire a mettersi in contatto con Torino, via telefono. Poi più nulla. Successivamente si apprende dallo stesso Comune di Torino che la donna si trova in ospedale, “è stata ferita e sottoposta ad un intervento chirurgico, a non sarebbe in pericolo di vita”. Non ce l’ha invece fatta suo marito, Orazio Conte, informatico.

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