“Basta violare il regolamento”, polemica nel M5S cesano

di Redazione

Cesa – S’infiamma la polemica nel “Movimento 5 Stelle” di Cesa. In seguito ad un comunicato del movimento, pubblicato su alcuni quotidiani provinciali, nel quale venivano appellati come “dissidenti” alcuni appartenenti al gruppo pentastellato, tra i quali Luigi Oliva, Giuseppe Verde, Elena Della Volpe e Giovanna Ammirato, questi ultimi hanno deciso di puntualizzare e chiarire alcuni aspetti.

Ecco le loro considerazioni:

“In un qualsiasi gruppo democratico il dissenso è consentito e non è certo sinonimo di tradimento. Bisognerebbe interrogarsi approfonditamente sul perché di questo dissenso, forse i ‘traditori’ stanno assistendo ad una corsa all’oro fatta di continue violazioni al regolamento, con continue votazioni di una maggioranza (maggioranza e non unanimità, poiché anche un bambino sa che basta solo un voto contrario o astenuto a non decretare l’unanimità) formata da una vera e propria invasione di attivisti dell’ultimo secondo (comunque benvenuti, ma nella maggior parte dei casi, irregolari). Con continui inviti a chi dissente a farsi da parte se la cosa non è condivisa. ‘Le nostre porte sono aperte sia in entrata che in uscita’, questa l’affermazione del portavoce che, evidentemente, con quel ‘nostre’ si sente il proprietario di quelle porte.

Si sventola a destra e manca la trasparenza, una trasparenza che nei fatti si manifesta con il continuo oscuramento dei componenti della lista, o con limitazioni ad alcuni attivisti di visualizzare e intervenire in discussioni sul meetup o su chat telefoniche.

Gli attacchi anonimi che si favoleggiano sono una mera menzogna, chi si è permesso di criticare lo ha fatto firmandosi e mettendoci la faccia

Nella riunione straordinaria tenutasi il giorno 8 marzo la maggioranza ha deliberato la ridiscussione di tutto il progetto politico attenendosi, questa volta, al regolamento del meetup cittadino. Quando e se si ridiscuterà il tutto, tutti gli attivisti, dissidenti e non, accetteranno il volere della maggioranza, di quella maggioranza legittimata a votare.

Quindi, che i caporali tirassero le redini dei loro canestoga, non stiamo facendo la corsa alla conquista del west, il percorso da seguire è tracciato dal rispetto delle regole e delle persone”.

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