Quirinale, fumata nera al terzo scrutinio. Da Renzi appello per Mattarella

di Stefania Arpaia

Roma – Si conclude con un nulla di fatto anche la seconda giornata di votazioni per il nuovo presidente della Repubblica. Nessuno ha raggiunto il quorum dei 673 voti. 513 le schede bianche, 27 le nulle. 126 preferenze sono andate al candidato del M5S Ferdinando Imposimato, 56 a Vittorio Feltri (Lega-FdI), 33 a Luciana Castellina (Sel), 23 a Emma Bonino (socialisti), 22 a Stefano Rodotà (ex M5S).

Un risultato ampiamente previsto, dopo la rottura venutasi a creare giovedì con la scelta di Renzi di imporre il nome di Mattarella. Ma il premier, al termine della giornata, ha tentato di ricucire con i moderati, indispettiti dalla scelta di un nome non condiviso, lanciando un appello alla responsabilità nazionale.

Quella del capo dello Stato, ha sottolineato Renzi, “è una scelta che interpella tutti, senza distinzioni” e che “non riguarda un solo partito”. E per questo motivo ha auspicato che nella votazione di sabato mattina, quando comunque il quorum passerà da 673 a 505 voti, su Mattarella “si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell’Italia”. Mattarella, ha spiegato Renzi, è “un servitore dello Stato” e anche “una personalità autorevole e stimata da tutti”. Per questo, secondo il capo del governo, può essere votato sia dalla maggioranza che dall’opposizione.

Un richiamo alla responsabilità che, tuttavia, non sarebbe stato sufficiente a spazzare via i dissapori tra i centristi e da Forza Italia. C’è chi scommette che il Nuovo Centrodestra di Alfano, principale alleato di governo di Renzi, si affiancherà comunque al Pd nel voto di Mattarella. Forza Italia, invece, ha già annunciato che voterà scheda bianca.

Si attende, intanto, il posizionamento delle altre forze politiche, che nelle prime tre votazioni hanno sostenuto il candidato di bandiera. Scontato il sostegno di Sel a Mattarella che potrebbe anche contare sull’appoggio dei parlamentari fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle che in prima battuta hanno votato Stefano Rodotà. I cinquestelle, invece, insistono su Ferdinando Imposimato mentre il leader del Movimento, Beppe Grillo, posta sul suo blog un articolo che attacca duramente Mattarella per una vicenda legata all’uranio impoverito, risalente ai tempi in cui era ministro della Difesa del governo D’Alema.

Per quanto riguarda la quarta votazione di sabato (a partire dalle 9.30) il quorum scenderà’ dai due terzi dei grandi elettori alla maggioranza assoluta, pari a 505 voti. Qualunque sia la decisione dell’Ncd, il nome di Mattarella sulla carta avrà il sostegno dei 444 grandi elettori del Pd, dei 34 di Sel e dei 45 votanti dei gruppi Scelta Civica e Per l’Italia. Certo, o quasi, il sostegno anche dei 31 votanti del gruppo Autonomie-Psi-Pli, tra cui figura anche l’ex capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Si arriva, così, a 554 voti al netto dell’eventuale aggiunta degli ex M5S.

Seconda votazione e seconda fumata nera a Montecitorio, venerdì mattina, senza raggiungere il quorum fissato a 673 voti. 

Era già stato annunciato che le prime tre votazioni sarebbero state prive di risultato e il Pd non sta facendo altro che confermare ciò che era stato detto.

Iniziata alle 9.30, la votazione ha riscosso i medesimi risultati della prima: grandi partiti in bianco, i grillini votano Imposimato, Lega e Fratelli d’Italia puntano su Vittorio Feltri.

Novecentocinquantatre i votanti: 531 le schede vuote, 123 i consensi per il magistrato proposto dai pentastellati, 34 i voti per la Castellina scelta da Sel, 51 voti per Feltri, 22 quelli per Rodotà. Da aggiungere: 14 voti per Gabriele Albertini sostenuto da Popolari per l’Italia e parlamentari vicini a Mario Mauro, che alla quarta votazione decideranno se convergere sul candidato del Pd; 25 voti per Emma Bonino, sostenuta dai socialisti di Riccardo Nencini; 14 voti per il giornalista Claudio Sabelli Fioretti e 10 per  Marcello Gualdani, senatore di Area Popolare; 5 voti per Romano Prodi ha ottenuto 5 voti; 4 per Sergio Mattarella; 3 per Ezio Greggio; 2 per Bersani; e 2 per la  Finocchiaro. Ventisei le schede nulle, 43 i voti dispersi.

Si attende la giornata di sabato per poter dare finalmente un volto al nuovo Presidente della Repubblica perchè da quanto stabilito anche la terza votazione, quella delle 15.30, sarà inconcludente. 

Intanto, Berlusconi insieme ai suoi deputati ha più volte ribadito che non farà il gioco di Renzi, che punta su Mattarella, e che potrebbero non votare al quarto scrutinio. “Tra non votare e presentare scheda bianca non c’è sostanziale differenza”, avrebbero riferito alcuni deputati di Fi. Anche la componente di Raffaele Fitto voterà scheda bianca, stesso orientamento per Area popolare. Sacconi: “Non sarebbe la prima volta che non si vota il presidente della repubblica con il quale poi, rispettosamente, si tengono i doverosi rapporti istituzionali. noi non abbiamo votato Napolitano nella prima occasione in cui è stato eletto presidente”.

Bersani: “Io, francamente, non avverto il rischio di congiure. c’è un clima positivo attorno al nome di Sergio Mattarella”.

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