Il pm chiede sette anni di reclusione per il sindaco Brancaccio

di Redazione

 Orta di Atella. Sette anni di reclusione quelli chiesti per il sindaco di Orta di Atella e consigliere provinciale, Angelo Brancaccio, accusato di peculato, abuso d’ufficio, falso e corruzione.

Per l’accusa di estorsione è stato invece chiesto il proscioglimento. Ciò al termine della requisitoria del pm Carlo Fucci nel processo che vede imputato il politico ortese nell’ambito di un’inchiesta avviata nel 2006, all’epoca in cui era consigliere regionale dei Ds, e culminata con il suo arresto, avvenuto l’8 maggio 2007.

L’operazione fu compiuta dai carabinieri del comando provinciale di Caserta, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e in collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Secondo l’accusa, Brancaccio, quando era alla guida dell’amministrazione comunale prima dell’elezione in Regione, assieme agli altri indagati, avrebbe commesso una serie di speculazioni edilizie provocando, di fatto, uno scempio sul territorio comunale.

Assieme a Brancaccio furono indagate, finendo tra carcere e domiciliari, altre 14 persone, gran parte delle quali sono state anch’esse rinviate a giudizio, tra cui un poliziotto penitenziario della procura e un maresciallo dei carabinieri, dei tecnici e un imprenditore.

Negli anni le altre due accuse di associazione a delinquere e induzione alla prostituzione a carico di Brancaccio sono state rispettivamente respinte dal gup e, giorni dopo l’arresto del 2007, dal gip sammaritano Piccirillo.

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