Gaza, la tregua dura solo pochi minuti: uccisa una bambina

di Antonio Taglialatela

 Gaza. Sei minuti. Tanto è durata la tregua unilaterale, che doveva essere di sette ore, dalle 10 ora locale (le nove in Italia) dichiarata da Israele.

Un raid aereo, infatti, pochi minuti dopo l’entrata in vigore della pausa, è stato compiuto contro una casa del campo profughi di Shati, a Gaza City, provocando la morte di una bambina e il ferimento di oltre trenta persone. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi e alcuni reporter sul posto. Un altro raid è stato poi messo a segno nell’altro campo profughi di Nuseirat, sulla costa.

A Gerusalemme, invece, una persona sarebbe rimasta uccisa da un “attacco terroristico”, come riferiscono i media israeliani. Secondo le prime informazioni, un uomo alla guida di un’escavatrice ha investito un autobus, uccidendo un passante e ferendo altre cinque persone. Il presunto attentatore è stato ucciso dalla polizia. Intanto, l’Onu denuncia la mancanza d’acqua a Gaza e alcuni giornalisti disegnano uno scenario inquietante: frigoriferi per alimenti usati come celle per stipare i cadaveri dei bambini.

Per il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, Israele e l’Autorità nazionale palestinese dovrebbero considerare l’idea di trasferire il controllo di Gaza all’Onu, citando come precedenti il mandato britannico sulla Palestina e quello dell’Onu a Timor Est e nel Kosovo.

Dallo scorso 8 luglio, data di inizio delle operazioni militari di Israele contro l’enclave palestinese, come riferiscono dei funzionari delle Nazioni unite, sono morte almeno 1822 persone, di cui oltre tre quarti sono civili, incluse le dieci vittime di domenica nel bombardamento di una scuola a Rafah.

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