Applausi e commozione a Palazzo Vecchio per Renzi

di Mena Grimaldi

 Firenze. “Non sarà né un saluto, perché le formule che prevedono regolamenti e statuti le conoscete e c’è da lavorare senza troppi giri di parole; né sarà un intervento consultivo. Vorrei che fosse chiaro a tutti che pure nella delicata situazione che stiamo vivendo, c’è da continuare l’amministrazione della città con determinazione”.

Così Matteo Renzi in quello che sarà probabilmente il suo ultimo discorso da sindaco a Palazzo Vecchio. Accanto lui il parlamentare Dario Nardella che, come suo ultimo atto, Renzi ha nominato vicesindaco, al posto di Stefania Saccardi, che passa alla giunta della Regione Toscana.

Un ruolo che Nardella coprirà ad interim, fino alle prossime elezioni amministrative, tra novantasei giorni. Una sfida che Renzi ha sottolineato: “Questa maggioranza non ha paura di confrontarsi con nessuno.Si va avanti come se niente fosse.Il sindaco che uscirà dalle elezioni sarà il sindaco di tutta Firenze. Non mi sono scelto il successore. Lo scelgono i cittadini. Perché Firenze è più importante di un sindaco pro tempore”.

Poi è passato a tracciare un bilancio dei suoi cinque anni da primo cittadino ma anche su quello che l’amministrazione del capoluogo toscano dovrà affrontare nei prossimi mesi: “Ho comunicato male, da quando ho parlato di rottamazione tutto si è concentrato sugli aspetti politici, mentre sul piano della gestione di Firenze sono state fatte tantissime cose tra cui nel settore del verde e dell’ urbanistica”.

Renzi ha poi salutato tra gli applausi e la commozione tutti i consiglieri prima di andar via.

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