Continuano gli scontri a Kiev, il governo sopravvive alla sfiducia

di Mena Grimaldi
 KIEV. Le migliaia
di manifestanti pro-Ue che da giorni occupano il cuore di Kiev non accennano a
voler abbandonare la protesta nonostante il governo ucraino sia sopravvissuto alla mozione di sfiducia presentata
dall’opposizione.

Nel mirino c’è il governo del premier Mykola Azarov, ma soprattutto il presidente Viktor Yanukovich.

A richiedere un voto di fiducia sono stati i tre
principali partiti dell’opposizione, l’Unione Pan-Ucraina ‘Patria’ dell’ex
premier Yulia Timoshenko, l’Alleanza
Democratica Ucraina per le Riforme (Udar) guidata dal pugile Vitaly Klitschko e i nazionalisti di
Svoboda, uniti contro il governo, al centro delle critiche per il congelamento
della firma dell’accordo di associazione con l’Unione Europea.

La mozione ha
ottenuto il sostegno di solo 186 voti contro i 226 necessari per passare, dopo
che il partito di governo si è astenuto.

Aprendo la sessione d’emergenza
in Parlamento, prima del voto, il premier si è scusato per le violenze della
polizia contro i manifestanti pro-Ue, esortato tuttavia i parlamentari a non
ripetere l’esperienza della Rivoluzione Arancione del 2004.

“A nome del
governo, vorrei scusarmi per le azioni delle nostre forze dell’ordine a Piazza
dell’Indipendenza”, ha affermato Azarov, invitando a “respingere gli
intriganti, quelli che vogliono il potere e che stanno cercando di ripetere lo
scenario del 2004”.

Oltre 30 dimostranti sono rimasti feriti sabato scorso
quando la polizia è intervenuta con lacrimogeni e manganelli per disperdere
centinaia di attivisti pro-Ue che occupavano Piazza d’Indipendenza.

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