Pd, da Renzi a Cuperlo avvisi al governo

di Redazione

 ROMA. Prosegue la marcia di avvicinamento alle primarie che l’8 dicembre porteranno il Pd ad avere un nuovo segretario.

Domenica 24 si è svolta la convenzione che ha sancito i i risultati definitivi del voto degli iscritti. Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati – che venerdì 29 si confronteranno in diretta su Sky TG24 – accedono alla fase finale del congresso.

Dai tre candidati sono arrivati avvisi all’esecutivo. Per Matteo Renzi “il governo ha usato molto della nostra lealtà e pazienza. Oggi è il momento di dire con forza che deve usare le nostre idee per essere efficace nelle scelte di politica economica, nelle riforme istituzionali”.

L’esecutivo “adesso non ha più alibi – sostiene invece Gianni Cuperlo – E deve scuotere l’albero perché i frutti cadano a terra. Ora”.

Pippo Civati ha attaccato invece l’alleanza: “Il mio non è un disagio contro Letta ed il suo governo ma nei confronti delle larghe intese. Ritengo che sia uno schema troppo impegnativo per un partito di alternativa come il nostro”.

Nel corso della mattinata anche un botta e risposta tra Renzi e Cuperlo. Per cambiare le cose, dice Gianni Cuperlo rivolgendosi al sindaco di Firenze, “serve un partito” ma un partito che “non sarà mai solamente un comitato elettorale”. “Noi – aggiunge – siamo la sinistra, non il volto buono della destra”.

Immediata la replica di Renzi: “Ha ragione Gianni Cuperlo a dire che non siamo il volto buono della destra, ma non possiamo essere neppure il volto peggiore della sinistra, quello che non ha fatto il conflitto di interessi e che ha mandato a casa Prodi”.

Ma alla riunione si commentano anche le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che sul caso della decadenza sabato 23 è tornato a parlare di “colpo di Stato”. “Sono frasi totalmente sgangherate, mi stupisco che abbia potuto pronunciarle”, ha detto dal palco il segretario Guglielmo Epifani confermando il voto del Pd favorevole alla decadenza.

“Non abbiamo voluto colpire un avversario politico – ha aggiunto Epifani – è l’ultima cosa che possiamo volere: ci ha mosso un altro principio, che in Italia la legge deve essere uguale per tutti, perché se lo violi non c’è certezza del diritto”. Per il segretario del Pd, “dopo la sentenza Berlusconi disse che non avrebbe influito sulle scelte politiche sue e del partito” e invece così non è.

Alla convenzione è arrivato poi il messaggio del presidente del Consiglio: “Spero che le primarie siano una straordinaria prova di partecipazione – ha scritto Letta -. La risposta a chi grida e fa leva sulle paure dei cittadini perché non ha altri argomenti se non quelli del populismo rabbioso”.

Nella mattinata sono stati diffusi i numeri ufficiali sul voto degli iscritti: settemila e duecento circoli coinvolti con 296.645 votanti, “pari al 55 per cento degli iscritti, un evento unico nel panorama politico italiano” dice Davide Zoggia. Ecco i risultati: Matteo Renzi 45,34%, Gianni Cuperlo al 39,44, Pippo Civati al 9,43 e Gianni Pittella al 5,80. Pittella non accede all’ultima fase del congresso con le primarie dell’8 dicembre.

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