Commissione boicottata: Picone annuncia dimissioni e scrive al Prefetto

di Antonio Taglialatela

 TEVEROLA. “Da cinque mesi la maggioranza impedisce, in modo sistematico, il funzionamento della commissione di controllo e garanzia, omettendo di integrare i due consiglieri di maggioranza dimissionari, in quanto nominati assessori”.

La denuncia arriva dal consigliere di opposizione del ‘Patto per Teverola’, Nicola Picone, presidente della commissione, che sottolinea, tra l’altro, come nella seduta del Consiglio comunale del 24 giugno scorso erano stati eletti nell’organo consiliare, per la maggioranza, i consiglieri Crescenzo Salve e Pasquale De Floris, che però si erano subito dimessi. Così come avvenne durante la successiva seduta dell’8 luglio: Salve e De Floris venivano di nuovo nominati in commissione ma rassegnavano, qualche giorno dopo, ancora una volta,le dimissioni.

Ciò mentre il capogruppo del gruppo misto, Gennaro Melillo (ex ‘Patto per Teverola’), chiedeva le dimissioni dello stesso presidente Picone, in quanto “non rappresentante dell’intero gruppo di minoranza”.“Così facendo – spiega Picone – Melillo ha dato un alibi ai due consiglieri dimissionari, compromettendo di nuovo il funzionamento della commissione controllo e garanzia”.

Picone poi ricorda che “il consigliere Melillo fu espulso dal gruppo di opposizione ‘Patto per Teverola’, perché, allo stato dei fatti, era coeso con l’attuale sindaco. Oggi si può ritenere parte integrante della maggioranza, quindi ritengo illegittima la richiesta di mie dimissioni”.

Una “situazione gravissima”, incalza Picone, “con una maggioranza che non rispetta i principi di trasparenza e di confronto. Siamo di fronte ad un vero e proprio autoritarismo, dove le regole vengono manipolate a proprio piacimento e le minoranze sono schiacciate, non ascoltate e ridicolizzate”.

A questo punto, nell’impossibilità di utilizzare la commissione controllo e garanzia, Picone annuncia di voler prendere in seria considerazione la possibilità di presentare le sue dimissioni da presidente e, in una lettera inviata al Prefetto di Caserta, chiede “un intervento per assicurare il ripristino della legalità violata che compromette di fatto l’esercizio del mandato amministrativo di consigliere comunale”.

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