Scontro Moretti-Di Foggia in piazza: aggressione, farsa o sedia “ingottata”?

di Antonio Taglialatela

  GRICIGNANO. Abbiamo preferito attendere 24 ore prima di riportare la notizia anche perché, come si suol dire, chi la racconta “cotta” e chi “cruda”.

Sta di fatto che, a prescindere dalle responsabilità e dall’esatta dinamica, ancora da accertare e sulle quali, molto probabilmente, si determinerà l’ennesima querelle giudiziaria, condita dalle strumentalizzazioni dei vari “ultras” in buona e cattiva fede, l’episodio di domenica mattina in piazza Municipio sarà al centro del dibattito politico dei prossimi giorni, non risparmiando sicuramente la seduta del Consiglio comunale di questa sera, in programma alle 18.30.

Parliamo della presunta “aggressione” che il sindaco Andrea Moretti avrebbe compiuto ai danni dell’imprenditore Ersino Di Foggia, fondatore del circolo “Settimo Miglio”, apertamente schierato all’opposizione dell’amministrazione guidata dal medico gricignanese.

Ripetiamo, le versioni sono differenti, quindi sta alle autorità far luce. Sul “prologo” non ci sarebbero dubbi. Di Foggia era seduto ad uno dei tavolini del bar ‘Cambrinus’ con altre persone. In quel momento passavano Moretti e il vicesindaco, Andrea Aquilante, diretti all’edicola per comprare i giornali, e Di Foggia proferiva qualcosa al loro indirizzo: “Che pariglia!”, o qualcosa del genere, anche se Moretti riferisce di parole molto più ingiuriose.

Il sindaco lasciava Aquilante e si avvicinava a Di Foggia. E qui, come dicevamo all’inizio, la dinamica è incerta a seconda delle fonti. Stando alla versione di Di Foggia, o da qualcuno vicino a lui, Moretti lo avrebbe preso per il collo, minacciandolo e facendolo cadere dalla sedia. Addirittura qualcuno dice che il sindaco lo abbia “sollevato” dalla sedia prima che rovinasse a terra. Un particolare, questo, decisamente poco credibile, visto il divario fisico tra il “piccoletto” Moretti e il “corpulento” Di Foggia, a meno che il primo cittadino non nasconda, sotto le sue sobrie vestigia, la forza sovrumana di qualche supereroe dei fumetti Marvel. Ad ogni modo Di Foggia si è recato prima in ospedale per le cure e poi dai carabinieri per sporgere denuncia.

Moretti, invece, parla di “sceneggiata”. “Non ho minacciato né picchiato nessuno”, premette il sindaco, che spiega: “Stavo andando in edicola e, passando vicino ai tavolini del bar, ho sentito Di Foggia che pronunciava frasi ingiuriose e offensive al mio indirizzo. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto se ce l’avesse con me e, in tal caso, di non usare più quei toni nei miei confronti. Lui, a quel punto, è caduto dalla sedia e ha messo in scena una falsa aggressione. C’erano dei testimoni che potranno riferire la verità dei fatti”.

I gricignanesi conoscono Moretti come una persona mite, di poche parole, che mai si è messa in luce per episodi ai limiti della “guapparia” mariomerolesca. Anche Di Foggia,potrà avere l’indole della sottile ironia, ma da qui alla pubblica diffamazione ce ne vuole.

Ecco perché molti non sanno a quale versione credere e sperano, ironizzando, che la verità stia “nel mezzo”, ossia che Di Foggia si sia limitato ad una semplice battutina, forse indirettamente rivolta al sindaco, che Moretti gli abbia detto, più o meno, “…ma come ti permetti?” e che la colpa di tutto sia stata della sedia “ingottata” che si è rotta creando il frainteso. L’appello, dunque, al nostro amico barista Antonio (ora lui dirà ‘…che mi mettete in mezzo a fare?…’) di porre in essere “verifiche tecniche” al suo parco sedie.

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