Incendio sede Arca: ma chi tutela il patrimonio comunale?

di Antonio Arduino

 AVERSA. Chi tutela il patrimonio immobiliare comunale? Questa la domanda che si pongono in tanti dopo l’azione vandalica messa in atto da ignoti che, nei giorni precedenti il 27 luglio, …

… hanno appiccato una serie di incendi all’interno del padiglione ‘Leonardo Bianchi’ del dismesso ospedale psichiatrico ‘Santa Maria Maddalena’ che ha ospitato degli uffici del distretto sanitario di Aversa per poi trasformarsi in autoparco per autoambulanze dismesse e deposito di materiali vari, tra questi attrezzature sportive, coppe e trofei conquistati dalla società sportiva ‘Arca Atletica Aversa Agro Aversano’.

Al di là del danno affettivo creato alla città – da chi ha portato via parte di quelle coppe e trofei che rappresentavano la memoria storica dei successi conquistati in quasi mezzo secolo di attività di una società nata nel 1969 dalla passione degli aversani che, in mancanza di una pista di atletica, ancora oggi si allenano correndo per le strade della città – sorge spontanea la domanda sul perché acquistare un bene pagando fior di milioni di vecchie lire o, se preferite, centinaia di migliaia di euro, per poi lasciarlo nel completo abbandono?

Dopo il trasloco degli uffici del distretto ospitati da alcuni decenni, quel padiglione era stato acquistato dalla città e nel piano triennale delle opere pubbliche del 2007 era stato scritto “si provvederà a ristrutturare il padiglione ‘Leonardo Bianchi’ della ‘Maddalena’, appena acquisito al patrimonio comunale, che diventerà la Casa delle Associazioni e della solidarietà”.

Una buona intenzione che ritroviamo quasi pari pari sei anni dopo nelle cose da realizzare per l’annualità 2013, ormai prossima alla fine dato che siamo ad agosto, nel piano triennale 2013 dove si legge “consolidamento e restauro del complesso Leonardo Bianchi da destinare ad attività sociali ed extra scolastiche” prevedendo una spesa di 1 milione 593 mila euro. Sei anni di attesa per un intervento ancora di la da venire, sei anni in cui la struttura è rimasta incustodita e lasciata al degrado, oltre che alla mercé di vandali e balordi.

Così come restano alla mercé di eventuali male intenzionati i locali dell’ex consultorio di via Michelangelo, donati alla città dal costruttore Argo per ospitare strutture sanitarie, occupati dall’Asl per qualche anno e poi lasciati a se stessi, o il ‘Capannone’ (ex consorzio della canapa acquistato) e poi lasciato a stesso, malgrado sia arrivato all’Ente locale un finanziamento regionale finalizzato al restauro e recupero, al punto da diventare praticamente inaccessibile anche ad eventuali male intenzionati o la più recente struttura collocata in piazza Mazzini, destinata ad ospitare un ufficio di informazione turistica.

Anche questa è una proprietà comunale costata ai cittadini fior di euro per essere poi lasciata inutilizzata ed esposta al deterioramento del tempo. Anche per questa struttura che rientra nel patrimonio comunale dovrebbe esserci qualcuno preposto alla tutela. Come in ogni città anche Aversa ha un assessore con delega al patrimonio ma qual è il patrimonio che tutela e come?

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