Elezioni, il Viminale boccia 50 liste

di Mena Grimaldi

 ROMA. Il Viminale ha emanato i primi verdetti nell’ambito delle liste clonate. Sono 169 le liste accettate, 34 quelle ricusate (ovvero i depositanti sono invitati a sostituirli entro 48 ore) e 16 dichiarate senza effetto per carenza di documentazione.

A presentare il ricorso, subito dopo la consegna di simboli e programmi, erano stati il Movimento 5 Stella, Lista civica di Mario Monti e Partito della rivoluzione di Antonio Ingroia.

A confermarlo il ministro degli interni Anna Maria Cancellieri martedì a Grosseto per la firma del protocollo d’intesa per la tutela della legalità negli appalti ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazioni di criminalità organizzata nella realizzazione dei lotti 5, 6, 7 e 8 nel tratto Grosseto-Siena.

Tra le liste ricusate dal Viminale c’è anche il “simbolo civetta” clone di quello del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che era stato depositato dall’ex grillino Danilo Foti. Ora, Foti ha 48 ore di tempo per modificare il suo contrassegno.

Fa discutere anche la bocciatura del logo della Lega Nord con su scritto al suo interno “TreMont” con la M maiuscola. Simbolo che evidentemente, secondo il Ministero dell’Interno, potrebbe indurre in inganno gli elettori.

Tra i simboli risultati non ammessi ci sono anche quelli cosiddetti civetta, cloni dei simboli elettorali legati al premier uscente Mario Monti e al magistrato Antonio Ingroia. Ricusato anche il simbolo “Liberi da Equitalia” legato al Pdl.

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