Joseph Martone and The Travelling Souls al 33 Giri

di Redazione

 SANTA MARIA CV. Il Club 33 Giri ama contaminarsi. Che siano idee, sonorità o culture, l’importante è il confronto, l’aprirsi, essere disposti ad accogliere tutto quello che non si conosce.

È lo stesso concetto che ispira Joseph Martone and The Travelling Souls, appunto “Anime Viaggianti”. Viaggianti per poter essere contaminate da ogni luogo visitato, ogni musica ascoltata e fatta propria, ogni cultura che ha toccato la loro anima.

Dal puro southern rock all’electro-blues fino alle più moderne espressioni del desert rock. L’unica costante: la voce di Joseph Martone, che con la sua natura roca e calda, ricorda quella di Tom Waits, al quale ha dedicato un fortunato tour lo scorso inverno. Ma ancora per l’Italia sono vari i contagi musicali. Da Paolo Conte alla musica popolare napoletana, ritornando alle sue origini. Il Club 33 Giri, dunque, si apre a tutto questo domenica 11 novembre dalle ore 18, accompagnando l’ascolto con il consueto aperitivo domenicale.

Il progetto “The Travelling Souls” nasce nel 2007 da un’idea di Joseph Martone e del cugino Tom Aiezza, entrambi di origine italiana ma cresciuti tra New York ed il sud Italia.


Eric Oliver (Upright Basement Music) ha definito la musica di Joseph Martone & the Travelling Souls come “qualcosa di spirituale […] un suono senza tempo che sa parlare alla gente di tutte le strade della vita”. La chiara corrispondenza di questa definizione si può trovare in una vera e propria cavalcata southern come “Show me the way”, per poi passare a ballate come “Desertica”, alla quale si sposa perfettamente la contaminazione mediterranea.


Il lavoro londinese di Martone e delle sue “Anime Viaggianti” ha potuto contare inoltre sulla partecipazione di Frank Marocco, scomparso agli inizi del marzo scorso, il quale prestò la sua fisarmonica già al suono di Pink Floyd e Beach Boys e, più di recente, alla colonna sonora premio Oscar de “Il postino” , firmata da Luis Bacalov.

Club 33 Giri rappresenta un punto d’incontro unico nel suo genere.

I soci non sono dei semplici spettatori degli eventi proposti ma bensì i primi a proporre idee e progetti da realizzare. E’ una fonte inesauribile di occasioni per vivere, respirare e produrre arte a 360 gradi in un territorio come quello casertano che non è morto anzi vuole lottare e costruire speranza attraverso il veicolo più importante del nostro paese, la cultura.

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