Pd, scontro Renzi-D’Alema. Marchionne: “Brutta copia di Obama”

di Redazione

 ROMA. Massimo D’Alema, presidente del Copasir, lancia stilettate sul sindaco di Firenze, Matteo Renzi, candidato alle primarie del centrosinistra.

Lo fa in un retroscena pubblicato su La Stampa a firma di Federico Geremicca e che viene – in parte – seccamente smentito dalla portavoce di D’Alema. Ma la bomba è ormai lanciata. “Renzi ha sbagliato e continua a sbagliare. Si farà del male. Sono stato a Matera per una iniziativa su Berlinguer: c’era il doppio della gente rispetto a quanta era accorsa ad ascoltare Renzi. Però i giornali non lo scrivono, perché rottamare il Pd conviene a molti”, avrebbe detto D’Alema. Poi l’affondo: “La settimana scorsa Renzi è andato a Sulmona, in jet privato da Ciampino, poi una Mercedes. In camper c’è salito alle porte di Sulmona, ma quando è arrivato in piazza, tutti ad applaudire il giovane ribelle che ‘altro che auto blu, lui viaggia in camper’”.

LA SMENTITA. “Le parole che Federico Geremicca attribuisce a Massimo D’Alema in colloqui con amici, colleghi o collaboratori, non sono state mai pronunciate. Risponde, invece, al vero, la notizia che D’Alema è amareggiato per gli attacchi personali che gli sono rivolti e determinato ad impegnarsi nella campagna delle primarie”, afferma la portavoce di Massimo, Daniela Reggiani.

LA REPLICA DI RENZI. “Il presidente del Copasir dice a un avversario politico, che peraltro fa parte del suo partito, che si farà del male? Spero che D’Alema smentisca queste frasi, spero che non le abbia dette, c’è un che di allusorio che non capisco”, ha detto Renzi, sottolineando: “Nelle frasi di D’Alema c’è un che di intimidatorio e non è bello”. Il sindaco di Firenze ha detto di essere “veramente colpito”, ma “quello che mi colpisce di più” – ha aggiunto – è che D’Alema “non vuole mollare: se perdo, do una mano a Bersani, ma se vinciamo noi li mandiamo a casa”. Renzi ha quindi ribadito la necessità di un rinnovamento: “Credo che le primarie le vinceremo, se riusciremo a imporre le nostre idee e a proporre un rinnovamento vero. E noi diciamo a Bersani: smarcati da chi ti sta tenendo per la giacchetta se ce la fai, e segna te, o lo facciamo noi. La mia impressione è che ci siano ancora troppe resistenze in un gruppo dirigente che ha fallito”. E poi sul volo per Sulmona: “Ho preso quel volo, pagando di tasca mia, per andare al funerale di Piero Luigi Vigna che è un pezzo di storia di Firenze, e non avevo altra possibilità che fare 40 minuti di volo”.

“IL PD NON E’ UN MOSTRO SACRO”. “Se gli elettori decidono che è più credibile Renzi vuol dire che serve un cambiamento, il Pd non è un mostro sacro che sta chiuso a Largo del Nazareno”, continua Renzi. “Il Partito Democratico è fatto dai suoi sindaci, e ce ne sono centinaia che si stanno schierando con me”. Renzi ha risposto a una domanda sugli effetti sul Pd di una sua eventuale vittoria alle primarie. “Chi vince rappresenta il Pd – ha spiegato – non è che noi vinciamo ma il Pd è un’altra cosa”. Quindi in caso di vittoria, ha affermato il sindaco di Firenze, “non è che il giorno dopo il gruppo dirigente dice che si continua allo stesso modo: non penserete mica che facciamo le primarie, si sconfigge questo gruppo dirigente, e poi D’Alema e la Bindi hanno la deroga. La deroga la ripongono nella vaschetta, diciamo”.

RENZI SU MARCHIONNE. “Non ho cambiato idea io, è Marchionne che non solo ha cambiato idea, ma ha tradito. Qualsiasi risultato abbia ottenuto e otterrà, avrà questa macchia di aver preso in giro lavoratori e politici dicendo una cosa che non avrebbe fatto”. “Non ho mai immaginato Marchionne come modello di sviluppo per l’economia, andava ai congressi Ds dove c’erano D’Alema e Bersani, e Bertinotti ne parlava come il borghese buono”, ha spiegato Renzi, rispondendo a una domanda sul giudizio positivo nei confronti dell’amministratore delegato della Fiat attribuito a lui nel recente passato. “Ho solo detto in una intervista a Enrico Mentana che se fossi stato un elettore della Fiat al referendum – ha affermato, riferendosi alla consultazione di Pomigliano d’Arco per Fabbrica Italia – che aveva alcuni profili di ricatto politico che Marchionne poneva, che avrei votato per il sì, senza se e senza ma”.

MARCHIONNE: “RENZI BRUTTA COPIA DI OBAMA”. Matteo Renzi “è la brutta copia di Obama ma pensa di essere Obama. E’ il sindaco di una piccola e povera città”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat e presidente di Acea Sergio Marchionne, parlando con gli studenti a margine di una tavola rotonda sulla mobilità a Bruxelles.

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