NAPOLI. Oltre 4 tonnellate di sigarette di contrabbando gestite da un unico gruppo familiare del centro storico di Napoli, che riforniva il mercato della zona del Buvero e di Sopra le mura, sono state sequestrate dai finanzieri del comando provinciale di Napoli che hanno arrestato due persone e denunciato altre tre.
Il valore del prodotto sequestrato è stato stimato in oltre un milione di euro e in oltre 600mila euro i tributi doganali evasi, tenendo conto che sulle bancarelle un pacchetto di queste sigarette viene generalmente ceduto ad un prezzo di circa 3 euro rispetto ai 5 euro richiesti nelle regolari rivendite. Le sigarette sequestrate erano custodite in 5 box privati, dalla superficie di circa 20 metri quadrati ciascuno. Sono stati sottoposti a sequestro anche due furgoni, unauto ed una somma di denaro pari ad oltre 15mila euro.
I militari hanno inizialmente notato un furgone dallandatura sospetta, che si era immesso in unautorimessa del centro cittadino seguita a poca distanza da unauto, che si fermava immediatamente al di fuori di essa, nei pressi del passo carrabile.
I finanzieri hanno controllato lauto e il furgone, che era ancora in manovra allinterno dellautorimessa. Al suo interno sono stati scoperti sacchi di plastica nera, contenenti ciascuno 25 stecche di sigarette di contrabbando destinate allesportazione e riportanti la dicitura duty free only. I finanzieri, dopo aver fatto intervenire altre pattuglie, hanno esteso il controllo allintero stabile, dove sono stati scoperti altri furgoni carichi di sigarette di contrabbando.
La documentazione e le numerose chiavi trovate presso labitazione e il box della persona che si trovava in auto hanno permesso di individuare altri 4 box privati, allinterno dei quali sono stati trovati ingenti quantitativi di sigarette di contrabbando. Particolare la posizione di alcuni box, che erano stati presi in locazione in zone bene della città di Napoli, al fine di non destare sospetti.
Complessivamente sono state sottoposte a sequestro oltre 4 tonnellate di sigarette, contraddistinte anche dal contrassegno fiscale della Repubblica Moldova, che recavano varie marche normalmente commercializzate al di fuori del mercato italiano.